Bruxelles – La Brexit potrebbe non succedere e nel Regno Unito ci vorrebbe un politico che mostri coraggio e combatta per realizzare un referendum sulle condizioni finali di uscita del paese dall’Ue, una volta che saranno terminati i negoziati. A sostenerlo è il primo ministro maltese, Joseph Muscat.
Muscat, con Malta titolare della presidenza del Consiglio dell’Ue fino allo scorso giugno, ha partecipato a numerosi colloqui Brexit e al quotidiano olandese De Volkskrant, citato dal Guardian, ha parlato delle sue impressioni a riguardo, dichiarandosi piuttosto convinto sul fatto che il Regno Unito, alla fine, non abbandonerà l’Unione. “Per la prima volta sto cominciando a credere che la Brexit non accadrà”, ha affermato Muscat. Il premier maltese ha ammesso di percepire segni che gli danno fiducia in questo senso: indici di un possibile cambio di direzione e ha precisato: “Non sto dicendo che gli inglesi hanno commesso un errore, ma lo stato d’animo sta cambiando”.
Muscat ha voluto ricordare che “come la storia ci insegna, la volontà della gente può avere conseguenze disastrose”. “Il referendum è stato democratico – ha riconosciuto – ma ha portato ad una situazione in cui tutti perdono e la gente percepisce che al loro voto è stata data una risposta che però non offre una soluzione”, ha incalzato il primo ministro. Per questo egli ritiene necessaria la scesa in campo, nel Regno Unito, di un leader politico che affronti la situazione rimettendo la questione Brexit a un nuovo voto popolare.
Contraria all’ipotesi di un referendum che convalidi i risultati delle negoziazioni, però, si è già mostrata la premier britannica Theresa May, la quale sostiene che ciò non farebbe altro che incentivare l’Ue a presentare termini punitivi per l’accordo che regolerà il divorzio, nella speranza di mantenere il Paese all’interno dell’Unione.
Ciò che risulta chiaro a tutti, almeno per il momento, è che Londra non ha ancora ben chiaro come muoversi all’interno del negoziato per la Brexit. Ma Muscat respinge le accuse di chi ritiene il Regno Unito impreparato sulla questione: “Il problema non è che Londra sia preparata male, ma che l’Ue è preparata molto bene”, ha affermato. Una questione che è diventata chiara al premier maltese quando, in un colloquio con il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, questo gli ha domandato se sapesse quanti cani e gatti viaggiassero ogni anno tra Dover e Calais e come andasse affrontata la questione dei passaporti animali. “Quanti dettagli!”, ha commentato Muscat, ammettendo di aver compreso in quel momento l’altissimo livello di preparazione da parte Ue. Dall’altro lato, ha aggiunto Muscat: “Ho vissuto nel Regno Unito e conosco bene la mentalità britannica: un funzionario del governo che non sia preparato semplicemente non può esistere”.