Bruxelles – Alla fine la storia dà ragione a Corto Maltese. Antigua è un buon posto per un domicilio, ma non per vivere. E’ diventata, al pari di Gibilterra, un approdo temporaneo, un luogo utile per fermarsi e ripartire. L’eredita britannica si fa sentire, eccome. Soprattutto oggi, al tempo della Brexit, le cui onde si propagano così lontano da raggiungere e agitare le acque cristalline dei Caraibi. Che lo siano ancora in tutto o solo formalmente, molti dei Paesi caraibici sotto corona britannica restano fortemente dipendenti dal Regno Unito. Anche se non ci sono più o la loro presenza è indebolita, i britannici valgono molto da queste parti, e Antigua non fa eccezione. Il 17,7% della ricchezza locale dipende dal turismo, trainato per un terzo dalla domanda inglese. Ma a causa della decisione di uscire dall’Ue, la Sterlina ha perso il suo valore, e godersi le vacanze in questo angolo di mondo è diventato molto più costoso. Antigua si potrebbe ritrovare a rimpiangere l’assenza dei vecchi dominatori.
Per non parlare delle perdite commerciali. Le scelte politiche della vecchia madrepatria costeranno il corrispettivo di 9,4 milioni di dollari in mancate esportazioni, e la perdita di merci importate per 30 milioni di dollari. Nel secolo scorso Antigua tenne relazioni commerciali con i britannici in modo bilaterale, ma questo fino al momento in cui l’impero decise di entrare nell’Unione europea. Da lì in poi gli antiguani hanno intessuto i loro affari attraverso la nuova organizzazione che il vecchio continente aveva deciso di darsi. Ora che i britannici si riprenderanno la propria sovranità in tema commerciale, dovranno riallacciare nuovi accordi con Antigua, ma le dimensioni del piccolo mercato caraibico sono tali da non porlo in cima all’agenda politica di Londra. Stati Uniti ed Europa sono molto più strategici per il Regno Unito, e avranno certamente la priorità su un’isola che, invece, vedrà la propria ricchezza ridimensionata.
Nuove regole, nuove alleanze, nuove realtà. La Brexit mette veramente a rischio la residenza ufficiale di Corto Maltese, il protagonista dei fumetti di Hugo Pratt. Anche se lui, ad Antigua, non ci ha mai vissuto veramente. Preferiva Hong Kong, quando anche su Hong Kong sventolava ancora la bandiera britannica. Oggi Hong Kong è tornato a far parte della Cina, come del resto anche Antigua risponde solo formalmente alla regina, ma a quanto pare le cose cambieranno ancora. Una valuta che sta già perdendo parte del suo valore lo dimostra. Adesso è forse più sicuro tenersi stretti il Dollaro dei Caraibi Orientali che affidarsi alla Sterlina.
Dove andare, in un mondo in profondo cambiamento? Neppure tornare nei luoghi della propria infanzia appare troppo consigliabile. Gli sconvolgimenti politici sono già arrivati anche a Gibilterra, la prima casa di Corto Maltese. Anche se a dire il vero le turbolenze tra Paesi non sono mai terminate. Qui il corso della storia non sembra essere cambiato, sembra essersi solo assopito per risvegliarsi all’improvviso. Vecchie ruggini e antiche questioni riaffiorano al soffiar dei mutati venti europei, mutati a tal punto da rischiare di spazzar via quel poco che ancora era rimasto intatto del mondo così come narrato da uno dei principali migranti europei che l’Europa abbia mai conosciuto.