Roma – I socialisti europei provano a rilanciare le loro battaglie contro l’austerity e per una gestione condivisa dei flussi migratori. Lo fanno due dei più importanti leader del Pse, il candidato alla cancelleria tedesca, Martin Schulz, e il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, incontrandosi a Palazzo Chigi.
“Abbiamo la comune convinzione che questa sia una fase in cui, anche grazie ai risultati economici positivi, bisogna accelerare per un’Unione europea che punti sulla promozione degli investimenti, sulla dimensione sociale, sul rafforzamento dell’unione monetaria e dell’integrazione fiscale”, riferisce il premier dopo il faccia a faccia. A suo avviso, l’occasione va colta “nei prossimi mesi” e “i dati positivi della crescita economica devono tradursi in posti di lavoro e migliori condizioni dei nostri cittadini”.
Il tedesco conferma: “Siamo d’accordo sugli elementi fondamentali di una riforma dell’Eurozona”. Serve un rafforzamento della “politica economica e monetaria comune”, anche attraverso “un ministro del Tesoro europeo”, indica Schulz. Inoltre, sono necessarie “comprensione e maggiore solidarietà” tra i Paesi membri sulla questione dei rifugiati.
Anche il capo dell’esecutivo italiano si sofferma molto sulla questione migranti. Annuncia che martedì prossimo saranno presentati al Parlamento i dettagli dell’intervento in acque territoriali libiche, le operazioni con cui il governo intende soddisfare la richiesta di collaborazione del premier di Tripoli, Fayez al Sarraj.
Poi, il premier torna a sottolineare il positivo sostegno della Commissione europea e del suo presidente, Jean-Claude Juncker, e rimarca che adesso “pretendiamo un atteggiamento positivo da parte dell’Ue” nel suo insieme. “Non ci rassegniamo all’idea che la grande questione della sfida migratoria possa essere lasciata a singoli paesi per scelta del caso, della geografia”, ammonisce Gentiloni.