Roma – L’Italia si prepara a intervenire nelle acque territoriali della Libia contro il traffico di migranti. È il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a rivelarlo incontrando il suo omologo del governo di Tripoli, a Palazzo Chigi. “Il presidente Fayez al-Sarraj mi ha indirizzato una lettera nella quale si chiede al governo italiano un sostegno tecnico, con unità navali italiane, nel comune contrasto al traffico di esseri umani da svolgersi in acque libiche”.
Si tratterebbe di una “novità molto rilevante”, sottolinea lo stesso premier. La richiesta della Libia “è attualmente all’esame del nostro ministero della Difesa”, spiega, e “le scelte saranno valutate dalle autorità libiche e con il Parlamento italiano” che dovrà autorizzare la missione. Se si sceglierà di intervenire, “come credo necessario”, rimarca ancora il capo del governo, ci sarà una svolta nella lotta ai trafficanti.
Il premier è tornato poi su un’altra lettera, quella con l’offerta di aiuto inviata dal presidente dell’esecutivo comunitario, che rappresenta “un segnale politico importante”. Da un lato perché il sostegno testimonia che quello italiano sui migranti non è l’impegno di un solo Paese, e dall’altro “perché al sostegno politico si aggiungono impegni significativi sul terreno finanziario, anche se bisognerà fare molto altro”.
Gentiloni riferisce anche di aver “parlato con la cancelliera Merkel, che mi ha confermato l’impegno della Germania a sostenere le iniziative italiane” sul fronte dell’immigrazione. All’altro grande partner europeo, il presidente francese Emmanuel Macron, l’inquilino di Palazzo Chigi esprime ringraziamento per l’incontro organizzato ieri a Parigi tra al Serraj e il generale Khalifa Haftar, interlocutore senza il quale sarebbe impossibile pensare di mantenere unite Tripolitania e Cirenaica sotto la bandiera libica. Riuscire a realizzare l’accordo sottoscritto dai due “non sarà un percorso semplice, ma siamo fiduciosi che lavorando tutti insieme si possano ottenere risultati”, sottolinea Gentiloni.