Bruxelles – Non c’è ancora nulla di certo e definitivo, ma sullo sfondo si intravede il rischio di uno scontro tra Europa e Stati Uniti fatto di dazi e rappresaglie economico-commerciali. Il tutto per la Russia. L’intenzione degli Stati Uniti di emanare nuove sanzioni al Paese di Vladimir Putin inquieta la Commissione europea, che teme per ripercussioni sulle sue aziende ed è preoccupata di una rottura del fronte del G7 sul tema, e per questo prepara contromisure e vede una volta di più un allentamento delle relazioni transatlantiche. Il presidente americano Donald Trump sarebbe pronto a firmare il provvedimento, votato a larga maggioranza dal Senato del Congresso, che inasprisce le restrizioni nei confronti di Mosca. La portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, ha già fatto sapere che nell’ufficio di presidenza si sostiene il disegno di legge nella sua attuale formulazione. Trump dovrà sciogliere la riserva e prendere a breve una decisione, con l’Europa ad attendere col fiato sospeso. Il commissario per le Politiche di vicinato, Johannes Hahn, non si sbilancia. “Mi sembra di capire che ci sia un processo ancora in atto, e sulla base di come si concluderà faremo le nostre valutazioni”.
Margaritis Schinas, capo del servizio dei portavoce dell’esecutivo comunitario, ha ammesso che ci sono “preoccupazioni” circa le intenzioni americane. Si teme una frattura politica con Washington e, soprattutto, uno sfaldamento interno al G7. “Per noi l’unità del G7 sulle sanzioni è di fondamentale importanza come lo è il rispetto degli accordi di Minsk” per il cessate il fuoco nella parte orientale dell’Ucraina. Contatti con le autorità statunitensi sono in corso “per discutere le preoccupazioni” nutrite in Europa, ammette il capo dei portavoce, che invece non conferma le voci secondo cui l’esecutivo comunitario starebbe pensando a misure ritorsive nei confronti di Washington. Eventuali sanzioni americane contro la Russia colpirebbero società europee, in particolare quelle energetiche. Per Trump non firmare il provvedimento vorrebbe dire alimentare ulteriormente le accuse di collusione con la Russia. L’Ue vuole quindi rassicurazioni circa la portare delle misure adesso al vaglio del presidente Usa. I contatti sono in corso, con l’auspicio che tutto finisca per il meglio, ma a Bruxelles ci si prepara anche al peggio.