Bruxelles – Tasso di conversione addio. La Commissione europea continua nella sua opera all’abolizione dei costi extra per i cittadini dell’Ue. Dopo le tariffe per il roaming, l’insieme dei costi aggiuntivi per l’utilizzo del proprio telefono cellulare all’estero, l’esecutivo comunitario intende ora abbattere quelli per i pagamenti effettuate in valute diverse da un Paese all’altro. L’Euro è la moneta unica, ma non è l’unica moneta dell’Ue: solo 19 Stati membri l’hanno in circolazione, e gli altri ancora no. Per ridurre i costi legati alla conversione tra valute l’esecutivo comunitario ha avviato oggi una consultazione pubblica, aperta fino al 30 ottobre, per cercare di capire come riuscire nell’intento attraverso l’ascolto di imprese, organizzazioni, esperti, autorità pubbliche e, ovviamente, i consumatori.
L’esecutivo comunitario procede lungo la linea della rimozione delle pratiche di tariffazione che non sono favorevoli ai consumatori, come sottolineato dal commissario per i Servizi finanziari e i mercati di capitali, Valdis Dombrovskis. “Voglio assicurare che tutti gli europei paghino meno quando trasferiscono denaro all’estero o prelevando denaro da bancomat durante le vacanze, a prescindere dalla valuta utilizzata o da dove si trovano nell’Ue”. C’è un’Europa a due velocità che in questo caso va resa omogenea. “Le transazioni nell’area dell’Euro hanno solitamente un prezzo molto basso, ma ciò non avviene sempre con transazioni transfrontaliere effettuate in valute di altri Stati membri o al di fuori dell’area dell’Euro”. Da qui l’esigenza di provvedimenti. La Commissione aspetterà i risultati della consultazione pubblica per definire una strategia.