Roma – Nella partita per ottenere il trasferimento dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) da Londra a Milano, dopo la Brexit, “non saremo decoubertiniani. Con tutto il rispetto per lo spirito olimpico, ce la giochiamo per vincere”. Presentando il dossier sulla candidatura del ‘Pirellone’, l’attuale Palazzo del Consiglio regionale lombardo, a sede dell’Ema, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sfodera ottimismo. La proposta italia è “competitiva”, dice, fiducioso che la gara “sarà basata sulla qualità delle offerte e dei territori, e non su strani criteri di riequilibrio geopolitico”. Quindi, “tutto il nostro sistema deve lavorare a testa bassa per questo obbiettivo”.
Il dossier tecnico vero e proprio della candidatura verrà presentato alle istituzioni europee “entro la fine del mese”, annuncia Gentiloni. Lì saranno spiegate nel dettaglio le agevolazioni previste per il personale dell’agenzia e gli altri dettagli dell’offerta. Il titolare dell’esecutivo riassume però i punti di forza della candidatura italiana. Al primo posto l’esigenza di assicurare “continuità” all’attività dell’Ema, “garantita per la capacità di interconnessione che Milano ha”. Poi “la qualità della vita” nella città, “che è fondamentale per i ricercatori che dovranno trasferirsi e la Commissione europea ne terrà conto”. Ancora, ci sono “le sinergie possibili con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha sede a Parma”. Infine, “il fatto che Milano e la Lombardia sono uno dei motori dell’industria farmaceutica europea”.
L’inquilino di Palazzo Chigi pensa che l’assegnazione dell’Ema sarebbe “un grande risultato” per la Città, la Regione e a livello nazionale. L’obbiettivo è a suo avviso raggiungibile, grazie a un “ottimo lavoro” svolto dalla task force che ha curato la candidatura. “La partita non solo la dobbiamo giocare, ma la possiamo anche vincere”, ribadisce facendo gli “auguri a Milano e all’Agenzia europea del farmaco, che vogliamo fortissimamente in questo edificio”.
Il palazzo, attualmente, ospita il Consiglio regionale della Lombardia. Ma il governatore Roberto Maroni, pur ricordando che la decisione “spetta al governo”, è pronto a fare le valigie. “Se l’accordo per il trasferimento dell’Agenzia a Milano dovesse prevedere la cessione definitiva del Palazzo, penso che dovremmo dire di sì”, suggerisce. Poi scarica però sull’esecutivo l’onere di trovare un’eventuale nuova sede per la Regione. Gentiloni temporeggia: “Una cosa alla volta”.