Roma – “A me piacerebbe avere in Europa più turisti cinesi e meno acciaio cinese”. Con questa battuta il presidente del Parlamento europeo ribadisce la necessità di “fare in modo che ci siano delle regole da rispettare” negli scambi commerciali internazionali. “C’è spesso un’azione di dumping nei confronti dei prodotti europei da parte di quelli che vengono da altre parti del mondo”, denuncia l’esponente del Ppe a margine di un convegno sulla politica commerciale dell’Ue, organizzato dai popolari europei a Roma. L’Unione europea è “per l’apertura dei mercati”, ricorda, “ma i mercati devono avere delle regole”.
La Cina “rappresenta un grande mercato ma ci sono ancora troppi ostacoli per l’esportazione dei nostri prodotti”, insiste Tajani. Al contrario, accusa, “quando i prodotti arrivano qua c’è un’azione di dumping”. Per il numero uno dell’Europarlamento, “non possiamo permettere che il nostro sistema industriale venga colpito dalla concorrenza sleale”.
Per difenderlo, dunque, bisogna approvare il pacchetto con le misure antidumping dell’Ue. L’eurodeputato Salvatore Cicu, relatore del provvedimento, condivide la necessità di approvare presto le nuove regole per difendersi in particolare dalla Cina. “Non si tratta di proteggere le nostre aziende, nessuno vuole il protezionismo”, mette in chiaro il parlamentare europeo. “Si tratta invece di mettere tutti nelle stesse condizioni ai nastri di partenza”.
Più importante della fretta, però, è scrivere bene le nuove norme, avverte Cicu. Nel primo trilogo (il confronto a tre tra le istituzioni Ue per l’approvazione dei provvedimenti) “Commmissione e Consiglio”, riferisce il politico sardo, “mi hanno chiesto di chiudere entro il 12 settembre”, data fissata per il terzo incontro, dopo che a fine agosto si sarà svolto il secondo round. “lo faremo solo se saremo soddisfatti dal compromesso che raggiungeremo”, avverte l’esponente del Ppe.
A margine dell’iniziativa, il presidente Tajani è intervenuto anche sulla questione dei flussi migratori. “Se si tratta di qualche migliaio, i migranti possono essere una risorsa”, indica. Invece, precisa, “se si tratta di centinaia di migliaia, sono un problema che crea difficoltà nella lotta alla disoccupazione giovanile”.
“In Italia noi non possiamo accogliere più migranti di quanto sia possibile”, continua Tajani, “quindi servono delle regole” e “bisogna fermare il fenomeno migratorio in Africa”. Per il presidente, “l’Italia ha commesso un errore” sottoscrivendo le regole della missione Triton che attribuisce al nostro Paese tutti gli sbarchi delle operazioni di salvataggio. Se oggi “non interveniamo, non come Italia ma come Europa, rischiamo di avere nei prossimi anni milioni di persone che si sposteranno dal Sud del mondo verso il Nord”, avverte l’esponente di Forza Italia.