Bruxelles – Di progressi ce ne sono stati, ma alcune questioni critiche importanti rimangono ancora da affrontare in Montenegro, Paese candidato ad entrare nell’Ue e dove, in questi giorni, si è recato in visita ufficiale il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.
“Il Montenegro è considerato il paese dei Balcani occidentali più avanti nel processo di adesione all’Ue – ha ricordato Tajani -. La sua recente adesione alla Nato è una prova del fatto che il paese sta abbracciando i nostri valori comuni allineandosi alla nostra politica estera e di sicurezza”. Tuttavia, secondo il presidente del parlamento europeo, “alcuni elementi importanti quali le riforme economiche, la lotta contro la corruzione e lo Stato di diritto devono ancora essere migliorate”.
“La stabilità nella regione significa stabilità per tutta l’Europa. Ecco perché dobbiamo continuare a lavorare insieme per prevenire l´immigrazione illegale, combattere il terrorismo, l’estremismo, la radicalizzazione e la criminalità organizzata”, ha sottolineato Tajani, ricordando che l’Europa è presente ed è impegnata in tutta la regione dei Balcani.
Durante gli incontri nei quali Tajani ha incontrato tra gli altri il presidente della Repubblica, Filip Vujanovic, il presidente del Parlamento, Ivan Brajović, e il primo ministro, Dusko Markovic, tema di interesse è stato anche quello dell’economia.
“Quest’anno, l’economia del Montenegro dovrebbe crescere attorno al 3% e si prevede che il paese continuerà questa crescita nel 2018 e nel 2019 – ha specificato Tajani – si tratta di un buon segnale per il Montenegro. Tuttavia sono necessarie ulteriori riforme per attirare più investimenti esteri”. E su questo, ha assicurato Tajani: “L’Ue è pronta ad aiutare”.