Bruxelles – Per non avere un accordo con l’Unione europea, ne avrà molti di più tra i concorrenti. Le scelte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in materia di commercio internazionale non sembrano premiare. Accantonato il Ttip, il progetto di accordo di libero scambio Ue-Usa, e imboccata da Washington la strada della chiusura al mondo, nel rispetto di quell’”America first” tanto caro all’inquilino della Casa bianca, l’Unione europea ha deciso di accelerare sugli accordi commerciali. Canada, Giappone, adesso Messico e Mercosur, il blocco dei Paesi dell’America Latina riuniti nel mercato economico comune.
Tutto ciò che può essere ottenuto in materia di scambi, il blocco dei Ventisette più uno ha la ferma intenzione di ottenerlo. A Bruxelles confermano che il cambio di amministrazione americana ha finito col fornire la spinta necessaria per stringere alleanze con tutti i partner strategici. In questo modo si lasciano gli Stati Uniti isolati, creando i presupposti per indurli, se non addirittura costringerli, a scendere a patti. Il negoziato con il Messico si inserisce in questo contesto, tutto geopolitico.
L’Europa, di fatto, l’America l’ha già conquistata. Il Ceta, l’accordo di libero scambio con il Canada, permetterà l’ingresso nell’area nord della grande zona di libero scambio creata dagli accordi commerciali sottoscritti dai paesi nordamericani (Nafta). Canada, Stati Uniti e Messico. In Canada l’Ue c’è arrivata recentemente attraverso il Ceta, come detto. In Messico l’Ue era già penetrata, ora si tratta di aggiornare un’intesa vecchia di vent’anni.
L’accordo di partenariato economico è stato siglato nel 1997, ed è entrato in vigore nel 2000. Nel frattempo l’economia è profondamente cambiata, i mercati si sono evoluti. L’Ue intende aggiornare il trattato includendo ciò che oggi non è compreso. Si riconosce che non sarà un esercizio facile, ma c’è la consapevolezza di non dover partire da zero. Un accordo c’è già, e a questo si aggiunge il Ceta. Gli europei cercheranno di prenderlo a modello per i negoziati con i messicani. E’ teoricamente agevole offrire ai messicani un esempio concreto di accordo trovato con i loro partner commerciali del Nafta.
L’idea dell’Europa è riuscire a liberalizzare quanto più si può di quei mercati ancora non aperti. Non c’è modo di arrivare al 100% di liberalizzazione, e di questo a Bruxelles sono consapevoli. L’obiettivo è quindi di cercare di ottenere il massimo possibile, rafforzando l’accerchiamento commerciale già messo in atto dall’Ue nei confronti degli Stati Uniti. Il prossimo round negoziale si terrà nella capitale dell’Ue nell’ultima settimana di settembre.
Diverso e più complesso il discorso sulle relazioni Ue-Mercosur. L’Unione europea ha cercato di chiudere un accordo tra il 2010 e il 2013, quanto c’è voluto per negoziare prima di lasciar perdere per l’impossibilità di avere intese. Adesso, però, il clima è completamente diverso. Merito di Trump, che ha fornito a entrambe le parti gli stimoli per rimettersi attorno a un tavolo. Ci sono tante questioni, e tutte delicate: i prodotti lattiero-caseari, i prodotti agricoli lavorati, gli investimenti, gli appalti. Ci vorrà tempo per trovare una soluzione, ma l’Ue ha il mandato per arrivare fino in fondo e l’intenzione è quella di arrivarci, già entro fine anno.