Bruxelles – Il Regno Unito dovrebbe pagare all’Ue ciò che è “legalmente obbligato a pagare” quando lascerà l’Unione e dovrebbe essere istituito un sistema giudiziario di risoluzione delle controversie per sostituire l’autorità della Corte di giustizia sul Regno Unito. Lo ha affermato Jeremy Corbyn, leader del partito laburista, che è stato a Bruxelles giovedì (13 luglio), dove ha incontrato il negoziatore dell’Unione europea per la Brexit Michel Barnier, il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e l’ambasciatore britannico presso l’Ue Tim Barrow.
La discussione con Barnier è stata “franca” e “molto istruttiva da entrambe le parti”, ha detto Corbyn in un’intervista a un gruppo di giornalisti tra i quali Eric Maurice di Euobserver, del cui servizio riportiamo qui alcune parti.
Corbin ha detto che non ha incontrato Barnier per negoziare, ma “per indicare cosa il Labour ha detto durante la campagna elettorale sul libero accesso al mercato in Europa”. “Michel Barnier ha compreso pienamente la nostra posizione secondo la quale siamo ansiosi di avere un accordo commerciale con l’Ue, per assicurarci che possa continuare l’enorme scambio di beni e servizi attraverso il Canale”, ha detto Corbyn, che ha insistito sul fatto che la strategia del suo partito è “sviluppare il commercio con l’Europa”, piuttosto che avere un “un’economia con bassa imposizione fiscale sulle rive d’Europa”.
Oltre a Corbyn, Barnier si è incontrato giovedì anche con i leader scozzesi e gallesi, Nicolas Sturgeon e Carwyn Jones, in vista del secondo turno dei negoziati Brexit la prossima settimana.
Il Regno Unito secondo Corbyn dovrebbe pagare “quanto siamo legalmente obbligati a pagare”, ma il governo britannico non ha ancora riconosciuto neanche il principio del pagamento.
Il leader dei Labour ritiene che “i programmi finanziati dall’Ue nel Regno Unito che vanno oltre il 2020 (la fine dell’attuale periodo di bilancio Ue, ndr) devono continuare”.
Sempre contrariamente alla posizione del governo Corbyn ha spiegato: “Vorrei che rimanessimo in Euratom”, perché in questa delicata materia “il regolamento deve essere lo stesso in tutta Europa e nel Regno Unito”, anche perché strumento “cruciale per i trattamenti medici”.
Sulla delicata questione della volontà britannica di uscire dalla giurisdizione della Corte europea di giustizia, il leader dell’opposizione britannica sostiene che “con qualsiasi accordo internazionale bisogna avere un processo di arbitrato da qualche parte”, suggerendo che un tale meccanismo dovrebbe sostituire la supervisione della Corte di giustizia dopo la Brexit.
Riguardo ai diritti dei cittadini, “la nostra posizione – ha detto Corbyn – è che ai cittadini dell’Ue dovrebbero essere concessi unilateralmente diritti per rimanere in Gran Bretagna, tra cui le riunificazioni familiari. E ci aspetteremmo che i paesi europei facciano lo stesso con i cittadini britannici”. Dunque il leader laburista non ritene necessaria nessuna “condizione di reciprocità” a priori.
Corbyn ha poi ribadito che il suo partito farà “tutto il possibile per assicurare che il Parlamento possa votare sui dettagli” della legge nazionale sull’abbandono dell’Ue.