Bruxelles – La Commissione ha deciso di deferire il Belgio, la Croazia e la Slovacchia davanti alla Corte di giustizia Ue per il ritardo accumulato nel recepire la direttiva sulla riduzione del costo sulla banda larga (2014/61/EU). Gli Stati membri erano tenuti a mettersi in pari entro il primo gennaio 2016, ma a un anno e mezzo di distanza non tutti hanno rispettato i compiti a casa. L’esecutivo Ue ha quindi deciso di chiedere ai giudici del Lussemburgo d’imporre ai Paesi inadempienti una multa per ogni giorno di ritardo nella trasposizione della normativa europea, a partire da quando sarà pronunciata la sentenza.
La procedura d’infrazione era stata aperta nel marzo 2016 e i pareri motivati erano stati inviati nel settembre 2016. Ad oggi, nessuno degli Stati coinvolti ha notificato alla Commissione l’adozione delle misure necessarie per trasporre la direttiva, anche se la Croazia ha assicurato che lo farà domani, venerdì.
La normativa al centro del caso permette un risparmio fino al 30% dei costi di dispiegamento della banda larga, anche grazie al riuso di alcuni materiali, ed è considerata fondamentale per la realizzazione del Mercato unico digitale in Europa.