Bruxelles – La lettera inviata dalla Commissione europea al governo italiano, in risposta alle richieste del ministro Pier Carlo Padoan che vorrebbe compiere un aggiustamento strutturale dello 0,3% di Pil nel 2018 invece dello 0,8% previsto dal Def, non contiene cifre perché la discussione è aperta. “Se avessimo voluto dare una cifra” degli aggiustamenti concessi “l’avremmo indicata nella lettera al ministro Padoan”, ha dichiarato il commissario agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. Questa scelta “è voluta”, ha spiegato Moscovici, perché questo gesto “comporta un ragionamento: questo è un percorso costruttivo fra i passi possibili nelle regole e le deviazioni non autorizzate, che abbiamo voluto seguire”. Insomma, i margini di discussione ci sono, anche se l’Italia non potrà ottenere tutto quello che chiede.
“La nostra lettera anzitutto spiega che faremo una valutazione qualitativa di tutti gli indicatori pertinenti, perché la finalità di tutto questo è economica: è la crescita in Italia. Poi ricorda che uno sforzo di bilancio sostanziale sarà necessario nel 2018″, ha continuato il commissario, aggiungendo che la missiva “precisa che in certi casi potremmo considerare come adeguato un aggiustamento di bilancio poco sotto all’aggiustamento previsto dalla matrice”, un meccanismo previsto dal Patto di Stabilità e crescita, che specifica l’appropriato aggiustamento di bilancio, “e allo stesso tempo ricorda che il Patto prevede conseguenze nel caso in cui un Paese non rispetti le esigenze di riduzione del debito”. Per Moscovici si tratta di una guida “chiara ed equilibrata”. “In fondo va molto bene che non ci siano cifre, perché discuteremo con il governo a partire dai parametri contenuti nella lettera. Ho molta fiducia nell’acume e nell’intelligenza di Pier Carlo Padoan”, ha concluso il francese.