Bruxelles – Saccheggi contro il patrimonio culturale mondiale vengono perpetrati abitualmente nei diversi conflitti che sono in corso nel mondo. Secondo diversi, recenti rapporti, le opere d’arte trafugate, le sculture e i manufatti archeologici vengono venduti e importati nell’Ue da alcuni Paesi extracomunitari, e i profitti della vendita sono poi utilizzati per finanziare attività terroristiche e di guerra. L’anno scorso all’aeroporto di Parigi sono stati intercettati due bassorilievi medioevali provenienti dalla Siria attraverso il Libano e valutati oltre 400 mila euro. La Commissione europea intende combattere questo fenomeno e ha presentato delle nuove norme per ridurre l’importazione illegale e il traffico di beni culturali provenienti dall’esterno dell’Ue.
“Il traffico illecito di beni culturali è un problema di grave: questa attività può comportare grossi danni al patrimonio culturale di quei Paesi che non riescono a proteggere i loro interessi. Il progetto di oggi fornisce le autorità doganali degli strumenti giusti per garantire il mercato dell’Ue sia chiuso a tali merci”, ha dichiarato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici.
L’importazione in Europa di oggetti artistici e archeologici provenienti da Paesi esterni all’Unione europea sarà d’ora in poi regolata in maniera più stringente. Gli oggetti artistici ed archeologici di almeno 250 anni di età saranno controllati dalle autorità doganali che potranno effettuare sequestri. Per poter importare in Europa questo tipo di merce sarà necessario che questa sia trasportata da importatori autorizzati con una licenza specifica. Al momento i controlli sono particolarmente accurati per le opere che provengono da Siria e Iraq, ma non esiste un quadro generale di norme sull’importazione dei beni artistici.
Fra le misure proposte da Bruxelles, l’istituzione di un nuovo sistema di licenze per gli importatori di oggetti archeologici, parti di monumenti, manoscritti e libri antichi. Per le altre categorie di beni culturali, sarà necessario seguire un sistema più rigoroso di catalogazione e presentare dichiarazioni giurate sulla legalità dell’esportazione dai paesi terzi. Le autorità doganali potranno sequestrare e trattenere i beni che non rispondano a tali requisiti. Saranno inoltre lanciate campagne di sensibilizzazione per gli acquirenti del mercato dell’arte in Europa.