Berlino – Secondo un’inchiesta della Tv pubblica Ard, al G20 di Amburgo sarebbe apparsa una lista nera di 32 giornalisti a cui togliere l’accredito per il vertice. Durante la giornata di sabato, ai giornalisti che si presentavano ai controlli di sicurezza per seguire il summit, venivano chiesti i documenti nonostante fosse già obbligatorio indossare il badge e la procedura di accreditamento fosse già di per sé molto restrittiva.
Nel caso in cui il nome del giornalista fosse apparso in una lista cartacea distribuita a tutti i poliziotti addetti al controllo dei vari accessi della Messen Hallen, zona in cui era in corso il vertice tra i 20 leader, sarebbe stato ritirato l’accredito per seguire l’evento.
Sotto accusa, il Bundeskriminalsamt (Ufficio federale contro il crimine), ha dichiarato che i giornalisti colpiti da questa misura avrebbero potuto richiedere informazioni in qualsiasi momento sulle motivazioni dell’esclusione dal vertice, ma, lamentano i giornalisti esclusi, la richiesta doveva giungere per posta al commissariato di Wiesbaden, quindi una reintegrazione in giornata non sarebbe di fatto stata possibile.
Gli esperti di media hanno profondamente criticato questa forma di repressione sui giornalisti. Tra questi l’ex commissario federale per la protezione dei dati, Peter Schaar, che ha accusato il ministero degli interni di violazione dei diritti fondamentali.
In particolare, Schar ha criticato il fatto che queste liste siano state distribuite a tutti i poliziotti che svolgevano operazioni di controllo, affermando che “la distribuzione non protetta e l’uso delle liste è una seria violazione della privacy.”
Come se non bastasse, il sospetto che l’esclusione per alcuni giornalisti provenga dal servizio segreto turco è molto forte. Infatti, nella lista nera rientravano i fotogiornalisti Chris Grodotzki di Spiegel Online e Björn Kietzmann di Actionpress, arrestati nel 2014 dalla polizia turca dopo aver fotografato la battaglia di Kobane in Siria. L’ipotesi è quella che la polizia tedesca abbia sottoposto le richieste di accredito a governi stranieri. “Sarebbe scandaloso se i dati di giornalisti e di agenzie di stampa fossero stati inviati a regimi autoritari”, ha dichiarato Schaar.
La storia di una lista nera contro i giornalisti è l’ultima di un infinito numero di polemiche che il G20 di Amburgo si porta dietro. Tra queste il fatto che durante gli scontri nel quartiere di Schanzenviertel di venerdì notte sia stato vietato il diritto di cronaca ai giornalisti, tenuti fuori dalle operazioni che si sono svolte nella zona interna del quartiere.
In particolare, i giornalisti sono stati trattati come manifestanti violenti e ad alcuni, incluso chi scrive, è stata puntata un’arma da parte dell’unità speciale della polizia tedesca. A questo è da aggiungere il comportamento degli agenti nei confronti dei manifestanti pacifici che sono stati attaccati in diverse occasioni pur non mostrando atteggiamenti violenti.
Ecco un video degli sconti tratto dalla diretta Facebook di Eunews: