Bruxelles – All’ennesima domanda sulla proposta del segretario del Pd Matteo Renzi di aprire un nuovo confronto con l’Unione europea, per poter mantenere il deficit italiano al 2,9 per cento per cinque anni per abbassare le tasse e favorire gli investimenti (idea osteggiata a Bruxelles) il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, bonariamente, esplode. La scena è stata ripresa durante la conferenza stampa finale dell’Ecofin di oggi a Bruxelles.
La proposta di Renzi è di portare il deficit al 2,9% del Pil per 5 anni. Si rispettano i parametri di Maastricht, ma non quelli degli accordi successivi. L’obbiettivo è recuperare una trentina miliardi di euro, con i quali finanziare un taglio delle tasse. Molti vedono quello dell’ex premier come un annuncio da campagna elettorale. In effetti, la necessità di recuperare consensi nei confronti di Lega e M5s c’è, e il terreno dello scontro con l’Ue è ideale per provarci. Tuttavia, sul fiscal compact c’è una battaglia vera.
Rispondendo poi alla domanda il ministro Padoan ha spiegato che il governo non rivedrà la strategie di bilancio né le politiche di spesa. Nessun rapporto deficit/Pil al 2,9% per cinque anni come ‘minacciato’ da Matteo Renzi, dunque. E’ chiaro Padoan, che prima di entrare nel merito della questione precisa come quello di Renzi sia “un giudizio espresso esternamente al governo”. Dichiarazioni, quelle del titolare del Tesoro, che marcano le distanze con l’ex capo di governo. Al termine dei lavori dell’Ecofin Padoan assicura che l’Italia “farà una legge di bilancio con il governo in carica, a partire dal Def di aprile e dalla nota di aggiornamento al Def”. In questo esercizio “si farà una previsione oltre il 2018, come previsto”.
Questo governo, sottolinea ancora, “produrrà una legge di bilancio in coerenza con quanto fatto, per la semplice ragione che quanto fatto va nella giusta direzione per più crescita e riduzione del debito”. Niente 2,9%, dunque. Anche se, ammette, “da ex capo economista dell’Ocse, e forse futuro dell’Ocse, chissà, questi esercizi si fanno e si analizzano”. Ma si tratta di esercizi, cose ben diverse da documenti ufficiali e misure legislative. Che si debba favorire la crescita è però fuori di dubbio. “Da ministro dell’Economia sono d’accordo con l’idea che il debito si abbatte con la crescita e che quindi vanno trovate misure in questo senso”.
Sulle proposte lanciate dall’ex-premier Matteo Renzi, in un’intervista di oggi al Corriere della Sera il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi si dice ottimista sulla possibilità di trovare un accordo con Bruxelles. La proposta, spiega Gozi, “si configura come una proposta di legislatura, strutturata in modo tale da concorrere al progetto di riforma” a cui si andrà in contro a partire dal prossimo autunno.