Dall’inviato
Amburgo – È terminato il G20 sotto la presidenza tedesca. Un vertice che ha portato con se diverse polemiche e sostanzialmente pochi cambiamenti nella politica globale. Di questo summit si ricorderanno il vertice bilaterale tra Donald Trump, presidente statunitense, e Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, oltre alle grandi proteste che hanno invaso la città.
Il documento finale
Alla fine, dopo due giorni di incontri, si è giunti a delle conclusioni non vincolanti sui temi più importanti. Tra tutti il cambiamento climatico, tema scottante per l’opposizione del presidente degli Stati Uniti. L’accordo raggiunto prevede un 19 contro 1, con Donald Trump che conferma la sua contrarietà all’accordo di Parigi e che, sotto pressione del presidente francese Emmanuel Macron, afferma che gli Usa si impegneranno per “contribuire al dispiegamento di fonti di energia rinnovabili e pulite“, nonostante allo stesso tempo documento riporti la stessa posizione degli Stati Uniti mantenuta durante il G7 di Taormina.
Una sconfitta per l’Unione europea è che non saranno previste, a causa delle opposizioni di Russia e Cina, sanzioni contro i trafficanti di esseri umani, come invece aveva richiesto il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. IL premier Paolo Gentiloni ha spiegato che “la questione migratoria è stata affrontata da un punto di vista di collegamento con i temi dell’Africa. È un tema sul quale c’è stato certamente un dibattito. Alla fine è stato positivamente accettato un linguaggio tipico da Nazioni unite… stiamo parlando di tema migratorio a livello globale”.
Dal punto di vista del mercato libero, i leader hanno dichiarato che si batteranno per combattere il protezionismo. In merito a questo tema, i 20 hanno chiarito che, “davanti a pratiche inique”, gli stati potranno utilizzare “strumenti legittimi di difesa commerciale”.
“Abbiamo accettato di dare la possibilità alla globalizzazione e alla lotta contro il protezionismo e le pratiche commerciali sleali”, ha dichiarato Angela Merkel, la cancelliera tedesca. Secondo Merkel, è stato raggiunto un consenso anche per “garantire la stabilità finanziaria” per l’economia globale e “aumentare la vigilanza sulle strutture del mercato internazionale”.
Sul fronte del terrorismo internazionale si è raggiunto un accordo che si basa su un impegno che miri a eliminare le fonti di finanziamento dei gruppi terroristici attraverso una stretta collaborazione e scambi di informazioni. Mentre, per quanto riguarda l’immigrazione, non sono state inserite sanzioni per i trafficanti e che ci sia un impegno al fine di una reintegrazione nello stato di provenenza per coloro che non hanno i requisiti necessari per lo status di rifugiato. Ma anche su questa decisione la delibera del summit è stata molto piuttosto vaga, in quanto è stato riconosciuto il “diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini”.
A margine del vertice, infine, si è svolto un trilaterale tra Angela Merkel, la cancelliera tedesca, Macron e Putin. I tre leader hanno confermato la necessità di mettere in pratica la tregua prevista dagli accordi di Minsk pur rimandando la decisione alle prossime settimane.
La giornata in piazza
Alle ore 11, circa 80.000 persone si sono radunate in piazza vicino alla stazione principale della città anseatica per manifestare contro il vertice del G20. La manifestazione, dal nome “Grenzenlose Solidarität” (Solidarietà senza confini), ha visto la partecipazione di diverse sigle no-global oltre ad un vasto numero di militanti curdi. La dimostrazione si è svolta in maniera completamente pacifica, anche se la polizia ha caricato i manifestanti mentre si rilassavano nel parco.
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Nel pomeriggio, è iniziata una vera caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine tedesche, che hanno iniziato ad mettere in pratica dei fermi preventivi. Tra le persone fermate figurava anche l’Europarlamentare di Gue/Gnl Eleonora Forenza, rilasciata dopo due ore dalle autorità.
Calata la notte, la polizia ha cercato di sgomberare il quartiere di Schanzenviertel, teatro degli scontri di venerdì. Le autorità sono ricorse all’uso di gas lacrimogeni e idranti contro i manifestanti, impegnando le unità speciali antiterrorismo. In questo caso, a differenza della giornata di ieri, non ci sono stati attacchi organizzati da parte dei manifestanti.
Dopo una settimana di proteste in città sono nate le prime polemiche: parte della popolazione chiede le dimissioni del sindaco Olaf Scholz (Spd), colui che ha spinto perché il G20 si svolgesse ad Amburgo, mentre altri lamentano violenze della polizia e l’uso sproporzionato della forza particolarmente nella giornata di ieri.
Guarda il video di Alessandro Ricci pubblicato su Periscope