Amburgo – È uno dei summit più tesi da quando è stato fondato il gruppo G20 nel 1999. Nella città di Amburgo da domani si incontreranno tre dei leader più controversi al mondo: Putin, Erdogan, Trump. L’atmosfera si preannuncia tesa, non solo per le strade, ma anche all’interno delle stanze della Messen-Halle che ospiterà il vertice, protetta come un vero fortino.
L’incontro di Amburgo ha un fascino speciale grazie alla complessa situazione mondiale. Per la prima volta il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, incontrerà il gruppo dei 20. Inoltre, la nuova rivalità tra Cina e Stati Uniti su alcune tematiche potrà influenzare il clima del summit, in particolare, se dopo il vertice bilaterale con il presidente russo Vladimir Putin, Trump deciderà di stabilire un rapporto proficuo tra le due nazioni.
Si discuterà di migranti, economia, disoccupazione e clima. E proprio sul clima, secondo la stampa tedesca, la cancelliera, Angela Merkel, vorrebbe strappare un accordo all’inquilino della Casa Bianca. La bozza sarebbe già pronta e la kanzlerin starebbe cercando l’aiuto di Argentina e Cina per fare pressione su The Donald, potendo già contare su quello del presidente francese, Emmanuel Macron.
Lo scopo di Merkel e Macron è quello di non isolare gli Stati Uniti sul tema dei cambiamenti climatici. Si punterà, insomma, a ottenere un chiaro impegno sulla riduzione delle emissioni e a non copiare quanto successo al vertice del G-7, dove i partecipanti sottolinearono, nella dichiarazione finale, le differenze con gli Stati Uniti sull’accordo di Parigi.
Intanto, nella giornata di ieri, la cancelliera ha incontrato il capo di stato cinese Xi Jinping, confermando l’ottima intesa che corre tra i due sulle questioni climatiche ed economiche. Al margine, la padrona di casa ha partecipato ad un vertice bilaterale con il presidente della Corea del Sud, confermando che le sanzioni alla Corea del Nord, dopo i test di ieri, saranno oggetto dei colloqui del vertice.
Da giorni nella città anseatica arrivano manifestanti, stimati in circa 100.000, che si battono per una società più equa e per un sistema che sia più orientato all’individuo che all’economia. La polizia della città è in allerta con 20.000 agenti schierati e misure di sicurezza imponenti.
Tra i manifestanti Fabio De Masi, tedesco proprio di Amburgo del gruppo europeo Gue/Gnl, che ha esortato i potenti del mondo a prendere delle serie misure contro i paradisi fiscali. “I profughi fiscali sono i rifugiati più costosi. Fino a 30 miliardi di dollari vengono nascosti nei paradisi fiscali. Circa otto persone, secondo Oxfam, possiedono tanti asset come la metà della popolazione mondiale. Questa è una realtà malata” ha dichiarato l’europarlamentare.
De Masi, inoltre, non si è limitato a criticare i paradisi fiscali ma si è speso anche sul tema degli scambi commerciali. L’Europarlamentare, riferendosi alle guerre in Medioriente, ha dichiarato che “non sono solo bombe che hanno decimato l’Africa, ma anche accordi di libero scambio, come l’accordo che l’UE sta perseguendo con il Giappone, in seguito a Ttip e Ceta.”