Bruxelles – Il mercato si evolve, muta, e la Commissione europea si adegua. Le analisi della direzione generale per la Concorrenza cambiano approccio, e nel caso di proposte di fusioni tra aziende non ci si limita più a osservare solo le distorsioni eventuali sul mercato dei beni in questione, ma ci si interroga anche sulle implicazioni per gli aspetti legati allo sviluppo dei beni, all’innovazione. In sostanza non si guarda più solamente a ipotesi di posizioni dominanti sul mercato e limitazioni della concorrenza per la vendita di un determinato bene o la fornitura di un determinato servizio, ma si esamina anche la produzione e lo sviluppo del prodotto offerto. Si guarda il mercato, certo, ma pure quello che c’è dietro. L’innovazione, si sottolinea, ha il potenziale di “aumentare in modo significativo” le vendite, e dunque il processo di realizzazione può arrivare a distorcere il mercato.
La Commissione ha inaugurato questa pratica il 27 marzo scorso, quando ha approvato la proposta di fusione tra Dow e DuPont, aziende statunitensi attive entrambe nel settore chimico, che immettono sul mercato pesticidi e prodotti petrolchimici. Allora il commissario Margrethe Vestager precisò che la decisione era riferita anche all’organizzazione aziendale in materia di ricerca e sviluppo a livello globale. Un concetto ribadito oggi nelle obiezioni sollevate per le proposte di fusione tra Merck e Sigma-Aldrick e quella tra General Electric (Ge) e Lm Wind. In entrambi i casi il problema è lo stesso: Merck non ha fornito informazioni a Bruxelles circa le politiche di ricerca, Ge non ha comunicato informazioni riguardanti il piano industriale senza specificare quali prodotti intende sviluppare. “Questo conta”, sostiene Vestager.
Da oggi in poi in sostanza si guarderà non solo a cosa succede una volta che il prodotto è finito, ma pure a come questo verrà realizzato. Si interviene, in sostanza, prima della messa in commercio. Una rivoluzione. “E’ un riflesso di come la nostra società si è sviluppata, con innovazione che diventa sempre più importante”, spiega Vestager. Il cambio di approccio comunitario nella sue valutazioni di casi antitrust “E’ un riflesso della natura più dinamica della nostra economia”. Quando si deve decidere su proposte di fusioni “facciamo analisi su conseguenze, e dobbiamo valutare tutte le conseguenze” possibili.