Bruxelles — È passato con 462 voti a favore il Rapporto del Parlamento sulla nuova Strategia dell’Ue per le relazioni culturali, votato oggi in seduta plenaria a Strasburgo. “Stiamo andando concretamente nella direzione che vuole la cultura come quarto pilastro autonomo e trasversale dello sviluppo sostenibile, senza il quale le società non si rigenerano”, ha commentato l’europarlamentare Silvia Costa (Pd), co-relatrice con Elmar Brok (Ppe) per le commissioni Cultura e Affari Esteri dello stesso Rapporto ‘Verso una strategia dell’Unione europea per le relazioni culturali internazionali’. Il progetto, presentato l’8 giugno 2016 dalla Alta rappresentante per la Politica estera Federica Mogherini e dal Commissario alla cultura Tibor Navracsics, ha finalmente trovato l’approvazione del Parlamento, e intende porre la collaborazione culturale al centro delle relazioni diplomatiche dell’Ue con i paesi di tutto il mondo.
Tenendo in considerazione che la cultura rappresenta una fonte di occupazione che non ha mai smesso di espandersi nonostante le incertezze economiche, il Rapporto prevede l’integrazione di piani di azione pluriennali e un programma per la mobilità e gli scambi internazionali. A ciò è da aggiungere lo sviluppo del turismo culturale e l’inclusione della cultura in tutti gli accordi bilaterali; l’istituzione di un meccanismo per la prevenzione, valutazione e ricostruzione del patrimonio culturale a rischio; l’istituzione di un programma internazionale di mobilità e di residenze d’artista per giovani e professionisti della cultura europea. Questo per citare solo alcune delle proposte votate a Strasburgo.
“In Commissione Cultura —ha aggiungo Costa— abbiamo anche ottenuto, con molta fatica, la proclamazione del 2018 come Anno del Patrimonio culturale Europeo. Una prima, concreta opportunità per la promozione del patrimonio culturale, materiale, immateriale e digitale, come elemento centrale della dimensione internazionale dell’Ue”. Oltre alle istituzioni e agli Stati Membri dell’Ue, anche gli attori stessi della cultura potranno essere parte integrante della strategia, secondo quanto annunciato dalla stessa Costa. “Artisti, professionisti del settore culturale e creativo, istituzioni culturali, fondazioni private e pubbliche, le università e le imprese del settore culturale e creativo avranno un ruolo attivo e propositivo, e saranno coinvolti in un dialogo strutturato dalla Commissione Europea e dalle delegazioni Ue nel mondo”.
Il 2018 come Anno del Patrimonio culturale mira a sensibilizzare l’importanza della storia e dei valori europei così da rafforzare il nostro senso d’identità come cittadini d’Europa. Tuttavia, allo stesso tempo vuole richiamare alla mente le opportunità e le sfide che il nostro patrimonio offre e confronta, come l’impatto del digitale e il traffico illecito di beni culturali. L’Anno europeo potrà far affidamento su una dotazione finanziaria dedicata della somma di 8 milioni.
“Siamo di fronte ad un importante cambiamento di passo — ha concluso Silvia Costa — il 2018 Anno del Patrimonio culturale e la Strategia per le relazioni culturali internazionali, segnano l’inizio di una nuova era di promozione dei diritti culturali come parte integrante dei diritti umani fondamentali e di promozione della libertà di espressione artistica e del dialogo interculturale e interreligioso come valore dell’Unione europea, se davvero vuole essere un attore globale. Sono felice che il lancio di entrambe le strategie che hanno visto protagonista attiva la Commissione Cultura del Parlamento europeo avvenga a Milano a dicembre, in occasione del Forum europeo della cultura. Per la prima volta non a Bruxelles. Non è un caso: è il riconoscimento del grande impegno degli italiani in Parlamento europeo e del ruolo giocato per la cultura dal Governo italiano durante la sua presidenza della Ue” .