Roma – “Il vostro documento orientativo” sulla tutela, dopo la Brexit, dei diritti acquisiti dai cittadini europei nel Regno unito “è un buon inizio per dare maggiore chiarezza al negoziato”. Tuttavia, rimangono “alcune differenze che suscitano grande preoccupazione nei connazionali” residenti oltre Manica. Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha spiegato in un colloquio telefonico con il suo omologo britannico, Boris Johnson, la posizione italiana sul “policy paper” pubblicato dal governo di Theresa May in materia di diritti dei cittadini, e accolto con freddezza anche dalle istituzioni euroepee.
Secondo la Farnesina, “tra i temi che necessitano di maggiore approfondimento”, ci sono “le procedure inerenti il nuovo ‘settled status’, la necessità di identificare una sede giurisdizionale, la definizione della ‘cut-off-date’, la condizione di alcune categorie che si sentono particolarmente insicure, quali i familiari extra-UE, i minori nati dopo il recesso e gli studenti universitari”. Su tutti questi temi, il capo della diplomazia italiana si è detto pronto a lavorare con gli altri colleghi europei per individuare la soluzione migliore.
La telefonata è stata occasione per parlare anche del caso del piccolo Charlie Gard, il neonato affetto da una grave malattia incompatibile con la vita e che l’ospedale Bambino Gesù di Roma si è offerto di assistere. Alfano ha ribadito l’offerta guadagnandosi la gratitudine di Johnson, il quale però ha declinato spiegando che per motivi legali il bimbo non può essere trasferito in Italia.