Bruxelles – “Siete ridicoli”. “Non si permetta”. Durissimo scontro nell’Aula del Parlamento europeo tra il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento, Antonio Tajani.
La scena è il dibattito finale sulla presidenza maltese, terminata il 30 giugno. In Aula ci sono si e no 30 deputati, tra loro solo un capogruppo, il verde Philippe Lambert. Parla il premier maltese, Joseph Muscat, in due o tre minuti ricorda i successi che l’Unione ha raggiunto durante la sua presidenza, come l’abolizione del roaming, e gli insuccessi, come sulle migrazioni.
Poi tocca a Juncker, che si alza e dice: “Il Parlamento europeo è ridicolo, molto ridicolo. Plaudo a chi si è preso la briga di essere qui in Aula. Il fatto che una trentina di deputati siano presenti in questa discussione dimostra sufficientemente che il Parlamento non è serio. Se il primo ministro Muscat fosse stato la cancelliera tedesca Merkel o Macron avremmo qui il tutto esaurito… è assolutamente ridicolo”. Tajani salta sulla poltrona e lo interrompe: “La prego di avere un atteggiamento più rispettoso nei confronti del Parlamento”. Ma Juncker ripete: “Ci sono soltanto alcuni deputati, siete ridicoli”. Tajani tenta di fermare il fiume in piena: “La prego di utilizzare un linguaggio differente, non siamo ridicoli, glielo chiedo per cortesia”. Ma niente da fare, Juncker è in uno dei suoi momenti di trasporto e continua, dando l’affondo finale: “Non parteciperò più a riunioni di questo tipo, il Parlamento deve rispettare anche le presidenze dei Paesi più piccoli, cosa che il Parlamento non sta facendo”. Poi ringrazia Muscat e si siede, fine dell’intervento.
A Juncker risponde poi Lambert (con il quale il presidente della Commissione aveva avuto un breve colloquio prima dell’inizio del dibattito) : “Capisco la sua posizione, ma anche da lei c’è stata una mancanza di rispetto, avrebbe dovuto svolgere l’intervento che si era preparato”.
Dopo lo scontro Juncker e Tajani si sono incontrati fuori dall’Aula e si sono riappacificati. A quanto si apprende il presidente della Commissione ha tenuto il punto sul merito, cioè le scarse presenze in Aula, ma ha espresso il suo “pentimento” per i toni usati poco prima. Tajani gli ha risposto accettando le scuse sui toni usati e considerando il “caso chiuso”, valutando anche la “grande collaborazione” che normalmente c’è tra Parlamento e Commissione.
Sulla questione delle presenze in Aula, la discussione va avanti da tempo. Oggi il deputato del Pd Daniele Viotti ha accusato Juncker di “populismo” perché nonostante le scarse presenze in aula il presidente della Commissione sa bene che gli europarlamentari non sono “in vacanza” ma al lavoro nelle commissioni o in altri comitati. Il problema delle assenze però c’è e in Parlamento si sta cercando una soluzione. Tempo fa si decise di ridurre le diarie a chi “bigia” troppe le votazioni, “altri provvedimento sono allo studio”, e non si escludono nuove sanzioni economiche e non per gli “assenti ingiustificati”.
AGGIORNAMENTO del 5 luglio. Questa mattina si è svolto in Aula il dibattito sulla presidenza entrante Estone. Aula deserta, come sempre, e Juncker assente.