Roma – Cresce il flusso di migranti in arrivo dall’Africa e torna a salire la tensione tra Italia e Austria per i controlli al valico del Brennero. Vienna sarebbe addirittura pronta a schierare 750 militari, come indicato dal titolare della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, secondo il quale “molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e ci sarà bisogno di un dispiegamento dell’esercito”, un’azione “indispensabile se l’afflusso di migranti dall’Italia non diminuisce”.
Rincara la dose il ministro degli Esteri Sebastian Kurz, convinto che “i preparativi per i controlli alla frontiera con l’Italia non sono solo giusti ma anche necessari. Noi ci prepariamo e difenderemo il nostro confine del Brennero se ciò sarà necessario”, tuona il capo della diplomazia austriaca.
Anche a livello locale, il governatore del Tirolo, Guenther Platter, contribuisce ad alzare il livello dello scontro, sostenendo che “non si debba tenere conto delle norme dell’Unione europea” sui controlli alle frontiere interne, “perché nell’interesse del Tirolo non deve esistere alcun transito al Brennero per i migranti illegali”.
“A seguito delle dichiarazioni del Governo austriaco circa lo schieramento di truppe al Brennero”, fa sapere con una nota la Farnesina, il segretario generale del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Elisabetta Belloni, ha convocato stamane l’ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer, che dovrà spiegare anche il motivo per cui, secondo il quotidiano austriaco Kronen Zeitung, Vienne avrebbe già schierato 4 mezzi blindati al valico del Brennero.
Secondo il presidente dei deputati socialdemocratici al Parlamento europeo, Gianni Pittella, “le autorità austriache stanno fornendo il peggior esempio di irresponsabilità, mancata solidarietà e spirito antieuropeo. È vergognoso che i ministri della Difesa, Hans Peter Doskozil e degli Esteri, Sebastian Kurz, possano evocare la presenza dell’esercito per proteggere il confine con l’Italia, come se stessero affrontando una una guerra”. Secondo Pittella “questo è il tipo di atteggiamento del quale i cittadini europei si vergognano. Questo è il tipo di spirito che rischia di ridurre l’Europa in macerie. Invitiamo le autorità austriache a non cedere al populismo e a rivedere questa decisione sfortunata”.