Bruxelles – Diversificare le attività della pesca per sostenerne un rialzo del settore e “aiutare pescatori e turisti a incontrarsi e conoscersi attraverso un mestiere antico, complesso e affascinante”. Questi, secondo le parole dell’eurodeputata del Pd Renata Briano, gli obiettivi principali del rapporto da lei promosso e approvato oggi dal Parlamento europeo a Strasburgo con 599 voti favorevoli. Le nuove misure servono a “dare nuove opportunità al settore della pesca” in Europa, sulle cui coste ogni anno “vengono attratti milioni di visitatori con un crescente interesse per il turismo sostenibile” e dove tuttavia, il settore della pesca “si trova fronteggiare crescenti pressioni provenienti da diversi fattori” ha spiegato l’eurodeputata. Tra questi, in particolare: “Il calo dell’occupazione e la minore attrattività della professione, ma anche i cambiamenti climatici e l’inquinamento, che hanno portato a un graduale depauperamento degli stock ittici”.
L’ obiettivo principale delle nuove misure è quello di creare nuovi posti di lavoro, così come favorire l’inclusione sociale e rilanciare le comunità che dipendono dalla pesca. Secondo Briano, il settore della pesca in Europa ha bisogno di “diversificare la propria attività per sviluppare altri settori legati al turismo, come i pescaturismo e l’ittiturismo” e per permettere di trarre i massimi benefici in termini sia economici, che sociali. Per questo, secondo l’eurodeputata, è necessario agire partendo dall’armonizzazione delle definizioni e della base giuridica del turismo legato alla pesca tra Stati membri e procedendo, in materia di sicurezza, amalgamando le norme europee per permettere l’utilizzo delle imbarcazioni adibite alla pesca artigianale anche per escursioni turistiche o esperienze di pesca diretta, offrendo garanzie per l’incolumità dei passeggeri a bordo.
“Occorre favorire gli investimenti a livello nazionale, regionale e locale per migliorare i servizi” ha esortato inoltre Briano, che consiglia di partire “da un miglior sfruttamento delle risorse messe a disposizione dal fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp)”.