Bruxelles – Uber opera nel settore trasporti e fornisce servizi di trasporto, e di conseguenza si applicano le regole relative a questo settore specifico. Lo ha ribadito l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Ue, Maciej Szpunar, secondo cui nel rispetto delle norme gli Stati possono bloccare le attività di Uber senza doverlo notificare alla Commissione europea. Le conclusioni dell’avvocato generale rispecchiano quelle già prodotte a maggio e offrono un secondo orientamento decisionale in vista della sentenza che la Corte Ue sarà chiamata a dovere dare dopo l’estate.
La società americana si è sempre definita come prestatrice di “un servizio della società dell’informazione”, nato per facilitare il contatto tra chi offre un servizio e il cliente. Per questo tipo di mercato l’Ue ha adottato una direttiva specifica che prevede, tra le altre cose, che gli Stati prima di impedire e bloccare attività economiche debbano annunciarne l’intenzione all’esecutivo comunitario. L’avvocato generale ribadendo che Uber faccia attività di trasporto, ne smonta l’impianto di difesa. Di conseguenza per l’avvocato di Lussemburgo “gli Stati possono vietare e sanzionare l’esercizio illegale di un’attività di trasporto come quella di Uberpop senza essere tenuti a notificare previamente il progetto di legge alla Commissione”.