Bruxelles – Il Regno Unito riduce i diritti di pesca nei mari costieri per alcuni Stati europei. Se la Brexit già preannunciava uno stop della pesca per gli altri Paesi membri nei mari tra le 12 e le 200 miglia dalla costa britannica, la decisione di Theresa May di ritirare l’isola dalla convenzione di Londra del 1964 peggiorerà la situazione per gli altri 5 firmatari: Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Paesi Bassi. Questi vedranno cadere i loro diritti di pesca nella acque britanniche tra le sei e le dodici miglia dalla costa. Diritti che sono in vigore ormai da mezzo secolo e precedono persino l’entrata del Regno Unito nell’Ue avvenuta nel 1973. Naturalmente Londra perderà a sua volta ogni diritto nelle coste degli altri 5.
“Per la prima volta in oltre cinquanta anni saremo in grado di decidere chi può accedere alle nostre acque”, ha commentato il segretario di Stato britannico per l’Ambiente secondo quanto riportato da Bloomberg: . “Questo è il primo passo storico verso la costruzione di una nuova politica di pesca domestica nel momento in cui usciamo dall’Ue, una politica che conduca a un’industria più competitiva, redditizia e sostenibile per il paese intero”, ha affermato Gove, con toni che senza dubbio richiamano le rivendicazioni di maggiore sovranità nazionale sbandierate nella campagna elettorale a favore della Brexit. Non a caso, come ricordato da Bloomberg, fu proprio Nigel Farage, leader indiscusso della campagna per il divorzio del Regno Unito dall’Ue, ad essere protagonista di un episodio che lo vide scambiarsi insulti con la flotta ‘rivale’ della rock star irlandese Bob Geldof, lungo le rive del Tamigi a Londra, proprio su questo tema.
L’industria della pesca d’oltremanica è in declino da decenni e alcune delle aree che si sono espresse favorevolmente rispetto all’uscita del paese dall’Ue sono state proprio quelle costiere. Nel 2015 il settore impiegava 10.162 pescatori a tempo pieno mostrando un calo di circa 17.000 rispetto al 1990. In quasi tre decenni, inoltre, i numeri delle flotte sono diminuiti di un terzo, mentre la cattura è scesa del 30 per cento. 10.000 sono invece le tonnellate di pesce pescato entro le 12 miglia marine dalla costa britannica nel 2015 dagli altri paesi europei firmatari della convenzione, per un valore pari a 17 milioni di sterline.
Per uscire concretamente dalla convenzione il Regno Unito avvierà una procedura di rimborso che verrà completata nel luglio del 2019, tre mesi dopo la data prevista per l’uscita effettiva del paese dall’Ue (marzo 2019).