Bruxelles – L’Alta corte austriaca ha confermato la legittimità della decisione del Parlamento di demolire la casa natale di Adolf Hitler, ponendo fine ad una battaglia durata anni con l’ex proprietario.
Il governo ha espropriato l’edificio nella città settentrionale di Braunau am Inn lo scorso dicembre, dopo che i deputati hanno approvato una legge di esproprio specificamente rivolta a questa proprietà.
Finiscono così anni di conflitto con il proprietario dell’edificio, Gerlinde Pommer, che aveva affittato la casa al ministero degli Interni fin dagli anni ’70 e si rifiutava di venderlo o di svolgere lavori di ristrutturazione essenziali.
La casa sarà abbattuta per far posto ad un nuovo edificio “con scopo caritatevole o amministrativo”, come aveva spiegato il ministro degli interni austriaco Wolfgang Sobotka, dopo anni di battaglie giudiziarie sulla casa, nel centro della cittadina, è sotto tutela artistica e storica.
Negli ultimi tempi però il suo destino si andava segnando, in particolare quando anche il leader dell’estrema destra e candidato alla presidenza della Repubblica Norbert Hofer, si era pronunciato per l’abbattimento.
Obiettivo principale dell’operazione è di evitare che l’edificio continui a essere la meta di pellegrinaggi di nostalgici del terzo Reich. “Una profonda ristrutturazione è necessaria – ha spiegato – Sobotka – per impedire in via permanente il riconoscimento ed il simbolismo del palazzo”.