Bruxelles – Stati membri spaccati a metà sulla proposta della Commissione Ue di un mandato per negoziare con la Russia le condizioni di costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Sono solo 13 Paesi su 28 a essersi espressi in maniera favorevole all’iniziativa durante l’ultimo Consiglio energia, mentre il blocco degli Stati centro-orientali e baltici hanno espresso parecchie perplessità. La futura presidenza estone, che a partire dal primo luglio guiderà i lavori del Consiglio, si è detta pronta a creare un gruppo di lavoro ad hoc sul dossier che prevede il raddoppio delle importazioni verso l’Ue di metano russo via la Germania e bypassando l’Ucraina.
L’Italia, dal canto suo, avrebbe sottolineato le criticità che possono derivare da questo progetto sia per gli effetti che avrebbe sulla rotta ucraina, sia per il potenziale disallineamento dei prezzi del gas tra la Germania e il resto d’Europa. Il governo italiano ha però dato la sua disponibilità a valutare, nella fase di redazione del mandato, un’applicazione pragmatica delle regole Ue, avanzando due richieste: preservare le forniture di gas via l’Ucraina, e il riequilibrio degli approvvigionamenti di gas russo verso il Sud Est dell’Europa.