Bruxelles – La Commissione europea non addebiterà all’Italia i costi necessari per la messa in liquidazione di Banca popolare di Vicenza (BpVi) e Veneto Banca. Per chiudere gli istituti di credito lo Stato italiano si è impegnato per una iniezione di capitale per 5,8 miliardi di euro e garanzie per 12 miliardi di euro. Tutte somme che, ha spiegato in conferenza stampa il commissario per l’Euro e la stabilità del mercati finanziari Valdis Dombrovskis, l’esecutivo comunitario valuta come eccezionali e dunque non responsabili di deviazioni dagli obiettivi di correzioni richieste all’Italia. “Trattiamo gli importi messi dagli Stati per il sostegno al settore bancario come misure “one-off”, che come tali non incidono sul percorso di correzione strutturale” di deficit e debito.
L’Italia ha il problema dell’elevato livello di debito pubblico in rapporto al Pil. E’ il secondo dell’Ue e dell’eurozona dopo quello greco. E’ stato chiesto più volte di ridurre le passività, ma adesso lo sforzo economico per la soluzione delle crisi bancarie in Veneto “chiaramente ha impatti sul debito”, ha ammesso Dombrovskis. Insomma, il debito italiano aumenterà in valore, ma la Commissione non ne terrà conto data la natura eccezionale del caso. “Il punto è come trattare la questione, e la trattiamo come una tantum”.