Roma – L’Inno di Mameli da tutti e da generazioni è considerato l’inno del nostro Paese, ma nei fatti un riconoscimento ufficiale di “Fratelli d’Italia” come nostro simbolo non c’è mai stato. Tanto che a volte si alza qualcuno a proporre “Va pensiero” tratto dal Nabucco di Verdi. Della questione se ne fa carico ora la commissione Affari costituzionali della Camera inserendo nell’ordine del giorno dei propri lavori un disegno di legge per il riconoscimento di “Fratelli d’Italia” quale inno ufficiale della Repubblica.
Nonostante l’inno scritto da Goffredo Mameli nel 1847 e musicato in seguito da Michele Novaro sia considerato l’inno ufficiale italiano, non esiste alcun atto legislativo al riguardo. Come risulta, infatti, da un verbale del Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946, l’inno di Mameli fu adottato provvisoriamente – ed esclusivamente – in occasione delle cerimonie militari, esprimendo la volontà di emanare successivamente un decreto che stabilisce l’adozione provvisoria dell’inno di Mameli quale inno nazionale. Tale decreto non fu mai emanato, ma per consuetudine ancora oggi, a 170 anni dalla sua composizione, le note di Mameli continuano a rappresentare la nostra patria durante le cerimonie ufficiali.
Molti sono i giudizi positivi espressi da celebri personaggi del passato: in particolare Giuseppe Verdi. Tra gli apprezzamenti più recenti, quello del maestro Riccardo Muti, il quale ha definito l’inno di Mameli come un inno facente parte della nostra storia, del nostro “Dna”», adesso e per il futuro.
Ecco quindi il disegno di legge, semplicissimo, composto di un solo articolo: “La Repubblica riconosce l’inno di Mameli ‘Fratelli d’Italia’ quale inno ufficiale della Repubblica”.