Bruxelles – Gli italiani sono gli europei che si sentono più soli e che hanno meno persone alle quali chiedere aiuto in caso di bisogno. Lo rivela Eurostat, che ha svolto due indagini interrogando individui dai 16 anni in su da ogni paese Europeo per capire come e quanto i cittadini si sentono di contare su altre persone in caso di problemi personali.
La prima indagine è sul quanto le persone sentono di avere qualcuno a cui poter chiedere aiuto. Il risultato è stato che in media, il 6% della popolazione Europea non ha nessuno a cui chiederlo. Nel sondaggio vengono però trovati dei dati che sforano la media di oltre il doppio; l’Italia e Lussemburgo raggiungono una media del 13% (ma i nostri concittadini soli sono leggermente di più), un dato allarmante che riguarda dunque ben oltre sei milioni di persone nel nostro Paese. Al contrario, la Repubblica Ceca, la Finlandia e la Slovacchia arrivano solo al 2% di cittadini che si definiscono “soli”, oltre sei volte meno che in Italia.
La seconda indagine scopre quanti sono coloro che non hanno “nessuno con cui discutere di questioni personali”. Come nella prima indagine, la media Europea è del 6%, e sempre come prima l’Italia ha la percentuale che raggiunge il doppio insieme alla Francia (12%). Nelle percentuali più basse, che equivalgono al 2%, si ritrovano alcuni dei paesi nominati prima: la Slovacchia e la Repubblica Ceca, accompagnati da Cipro e dalla Spagna.
In entrambi i sondaggi si conclude che la popolazione Italiana è quella più problematica e che i valori trovati superano la media di almeno il doppio. Eurostat spiega che l’isolamento sociale considerato a livello europeo dipende molto dalla disparità di reddito dei Paesi: in generale le nazioni con un reddito più basso hanno percentuali che sforano la media superandola; mentre i paesi con un alto reddito hanno percentuali minime.
Una classifica elaborata da Oxfam mostra come le politiche di governo possano contribuire ad accrescere o diminuire le disuguaglianze di reddito. Per esempio, il sistema fiscale e previdenziale Svedese è il più avanzato in Europa e favorisce una riduzione delle disuguaglianze di reddito del 53%, mentre il sistema fiscale e previdenziale italiano, agli ultimi posti della classifica, ha permesso nel 2013 una riduzione della disparità di reddito solo del 34%. I valori di questa classifica confermano i risultati dei sondaggi di Eurostat, perché la Svezia ha una percentuale del 2% nella prima indagine e del 4% nella seconda, valori molto bassi rispetto a quelli Italiani.