Roma – “Il salvataggio delle banche venete è avvenuto nel rispetto delle regole europee”, e “la Commissione europea ha spiegato bene” perché. Tuttavia, “va presa seriamente” la critica secondo cui il via libera all’intervento pubblico nelle crisi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza rischia di “creare un precedente per l’aggiramento in futuro della normativa europea”. È la posizione della Banca centrale europea, presentata oggi in un’audizione al Senato da Ignazio Angeloni, componente del Consiglio di vigilanza.
Il funzionario non nasconde dunque i timori di Francoforte riguardo la tenuta delle regole sul bail-in, che per la Bce andrebbero comunque cambiate tutelando tutti i correntisti. “Secondo noi bisognerebbe istituire in tutti i Paesi una preferenza per i depositanti”, ha indicato Angeloni riferendosi a un meccanismo di assicurazione sui depositi, “che al momento non esiste” se non a livello nazionale. “I depositi sono protetti”, ha ricordato, “poi c’è una soglia non protetta ma esclusa da bail-in, poi una soglia (i conti correnti sopra i 100mila euro, ndr) che è sottoposta a bail-in, mentre a nostro avviso i depositi dovrebbero essere tutti esclusi”.