Bruxelles – La solidarietà “costituisce il fondamento della nostra Unione”, ma “non può esserci solidarietà senza reciprocità e senza responsabilità”, e per questo “la nostra politica di coesione deve restare ispirata da questi due principi: la solidarietà e la responsabilità”. È il monito lanciato dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, intervenendo davanti al Forum della Coesione in corso a Bruxelles. Il riferimento di Juncker è a quei Paesi come la Polonia di Beata Szydło e l’Ungheria di Viktor Orban che sono grandi beneficiari dei fondi strutturali ma che non partecipano al programma di ricollocamento dei rifugiati da Italia e Grecia e che sono accusati di violare i principi dello stato di diritto.
La Germania e altri Paesi membri hanno evocato la possibilità di togliere una parte dei fondi strutturali ai Paesi che non accolgono i richiedenti asilo nell’ambito del programma di redistribuzione obbligatoria. Per Juncker, “una politica di coesione ambiziosa e esigente rivolta al futuro è più che mai necessaria per far continuare a vivere questa unione dei cittadini, un’unione di solidarietà e prosperità condivisa, ma anche un’unione di valore e cuore”.
Juncker ha anche criticato la mancanza di pubblicità che viene data ai tanti progetti finanziati con fondi Ue. “Sono rattristato, qualche volta scioccato, nel vedere, viaggiando attraverso l’Europa, il triste anonimato dei progetti finanziati dall’Ue. Come volete che i cittadini si avvicinino all’Unione, se non gli viene mostrato cosa l’Ue fa per loro. Per questo mi rivolgo agli specialisti della politica di coesione, affinché spieghino che sono i cittadini i principali beneficiari di questa politica”, ha dichiarato Juncker.