Bruxelles – Chi vuol essere tra i migliori ha tempo fino al 28 luglio. Scade quel giorno il tempo per iscriversi ai primi corsi di “Muner”, l’Università dei motoveicoli della Regione Emilia Romagna, dove saranno formati i migliori ingegneri per l’automotive. Nelle migliori scuole e con il sostegno di alcuni tra i più prestigiosi brand del settore: Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, Hpe Coxa, Lamborghini, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso, tutte aziende della Automotive Valley che copre 150 chilometri in Emilia Romagna.
L’iniziativa è stata presentata ieri a Bruxelles nella sede della Regione da coloro che l’hanno lanciata: aziende, università e amministrazione regionale. E’ un progetto unico nel mondo per attrarre i talenti con la passione per l’innovazione delle due e quattro ruote che vorranno iscriversi a due lauree magistrali internazionali ed inter-ateneo che partiranno nel prossimo anno accademico 2017/2018: Advanced automotive engineering e Advanced automotive electronic engineering. Gli studenti ammessi saranno solo 150 ogni anno (120 per il primo corso e 30 per il secondo) e le lezioni saranno esclusivamente in inglese, distribuite tra le università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, Parma. Ovviamente parte dei corsi sfrutterà i centri di ricerca delle aziende che partecipano al progetto, come le gallerie del vento ed altri strumenti altamente sofisticati.
“Siamo il meglio e vogliamo formare i migliori di domani”, ha spiegato Andrea Pontremoli, ceo di Dallara e coordinatore del progetto. “Stare a guardare – ha aggiunto – è la cosa più pericolosa, devi prendere l’iniziativa, perché l’industria 4.0 è un fatto di persone, persone che sappiano usare le tecnologie”.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha anche lui usato spesso la parola “meglio”. “Qui presentiamo il meglio – ha detto – e presentiamo una cosa che nel Mondo non c’era. Vogliamo competere con i territori più avanzati nell’Unione europea e nel Mondo, puntando sulle nostre eccellenze vogliamo attrarre le migliori menti”.
Franco Cimatti, di Ferrari, ha spiegato che da qualche tempo la sua azienda, già da sola, aveva iniziato a collaborare con l’università, “ma abbiamo presto capito che solo mettendo insieme tutte le nostre conoscenze possiamo ottenere il progresso che cerchiamo, da solo non basta nessuno”.