Bruxelles – A più di due settimane dalle elezioni che l’hanno vista mancare la maggioranza parlamentare e con i negoziati Brexit già iniziati, Theresa May trova l’accordo di governo con il Partito Democratico Unionista (Dup) per formare la maggioranza di governo.
I termini dell’accordo, sulla base di cui gli unionisti nordirlandesi garantiranno il supporto al governo dei conservatori guidato da May, prevedono il mantenimento del “triple lock”, meccanismo che prevede per l’Irlanda del Nord un incremento annuale automatico delle pensioni, così come del “winter fuel payment”, un’indennità per il riscaldamento invernale destinato ai pensionati, entrambi a rischio tagli secondo le linee politiche originarie dei conservatori. L’accordo conferma che la spesa per la difesa verrà mantenuta al 2% del GDP.
Ciò che fa più scalpore però sono i termini finanziari del patto, che prevede un aumento di risorse a beneficio dell’esecutivo nordirlandese. In un documento riguardante gli aspetti finanziari annesso all’accordo, si legge infatti che negli ultimi tre anni il governo ha messo a disposizione 2,5 miliardi di sterline di supporto finanziario, all’esecutivo dell’Irlanda del Nord ed è “pronto a mettere a disposizione risorse aggiuntive”. Queste risorse aggiuntive, secondo alcune fonti di Downing Street, ammontano a 1 miliardo di sterline per due anni e al governo della regione verrà concessa maggiore flessibilità su 500mila sterline già garantite. Le somme verranno spese per ospedali, scuole e strade nella regione.
L’accordo giunge in tempo prima del giorno in cui il Queen’s speech scritto da Downing Street verrà votato in Parlamento, dove la premier avrà bisogno del supporto di 10 deputati del Dup per potersi assicurare la maggioranza. “Accolgo questo accordo che ci permetterà di lavorare insieme nell’interesse del Paese intero, e ci da la certezza di sui abbiamo bisogno per intraprendere la nostra partenza dall’Unione Europea e ci aiuterà a costruire una società più forte e giusta”, ha commentato May, assicurando che le due parti “condividono il desiderio di assicurare un governo forte, capace di realizzare il suo programma e occuparsi di questioni come le negoziazioni sulla Brexit e la sicurezza nazionale”.
Critiche dure da parte del laburista Carwyn Jones, primo ministro del Galles che ha commentato l’accordo in questi termini: “E’ oltraggioso che il primo ministro creda di potersi assicurare il suo futuro politico assicurando soldi all’Irlanda del Nord e ignorando completamente il resto del Paese”.