Roma – Che il futuro dell’Europa stia a cuore ai giovani lo si era visto già con il Manifesto di Roma. A conferma di quello spirito partecipativo nella costruzione della casa comune europea – e del fatto che il fermento sia particolarmente presente sull’asse italo-tedesco – arrivano le proposte dell’Osservatorio Germania-Italia-Europa, presentate ieri in un’audizione davanti ai senatori della commissione Politiche Ue.
Il gruppo di ricerca, nato dalla collaborazione tra la l’Università Lumsa di Roma e la Fondazione Konrad Adenauer, ha illustrato il proprio lavoro imperniato principalmente su come realizzare una migliore governance dell’Eurozona, una comune gestione dei flussi migratori e un più efficace meccanismo di rappresentanza politica.
Riguardo all’area euro, i tre studenti che parlavano in rappresentanza del gruppo hanno sottolineato l’importanza di creare una politica fiscale comune, orientata al principio di solidarietà. L’obbiettivo da assumere, a loro avviso, deve essere quello di ridurre il divario economico tra gli Stati membri e agevolare lo sviluppo di quei paesi maggiormente colpiti dalla crisi.
La stessa solidarietà è richiamata anche per la gestione dell’immigrazione a livello europeo. I giovani propongono un meccanismo per stabilire, addirittura nei trattati, che i migranti che giungono nel territorio dell’Ue debbano ricevere accoglienza da tutti gli Stati membri, non solo da quelli di frontiera. Anche l’accordo tra Unione europea e Turchia, secondo l’osservatorio, dovrebbe essere riscritto per inserire maggiori condizionalità e più incisivi parametri di controllo legati al rispetto dei diritti umani. Infine, hanno indicato gli studenti, bisogna rafforzare la politica europea di cooperazione allo sviluppo per rimuovere alla radice i problemi economici che spingono le persone a lasciare il proprio Paese.
Sul fronte istituzionale, la proposta prevede di uniformare a un unico paradigma normativo i sistemi elettorali nazionali per il Parlamento Ue. In questo modo, secondo gli studenti, si favorirebbe la creazione di veri partiti europei e di un legame diretto tra i rappresentanti politici e i cittadini dell’Unione, sganciando gli eurodeputati dalle logiche di appartenenza nazionale in favore di un approccio europeo.
Infine, con l’intento di rafforzare nei cittadini il senso di appartenenza al progetto comunitario, l’osservatorio suggerisce che il potere di raccomandazione dell’Ue nei confronti dei Paesi membri venga utilizzato in materia di istruzione, con la contemporanea introduzione dell’educazione civica europea come materia di studio nei percorsi formativi.
Le proposte presentate dai giovani hanno suscitato interesse nei senatori che li hanno ascoltati per circa due ore. Per il presidente della commissione, Vannino Chiti, “l’Europa ha un futuro se cresce sulla partecipazione e il desiderio di incidere dei suoi cittadini, soprattutto i più giovani”. In quest’ottica ha ritenuto “doveroso apprezzare la serietà, la passione e la qualità del lavoro svolto da questi ragazzi, con i loro docenti e le altre persone che hanno supportato questo impegno”.