Roma – Il Paese che più di tutti merita di stare nell’Ue per motivi musicali è l’Italia, ma anche San Marino, il Vaticano e il cantone svizzero del Ticino meriterebbero la membership. Lo pensa Stefano Belisari, in arte Elio degli Elio e le storie tese, che a margine della celebrazione per la Festa europea della musica, ieri a Montecitorio, ha indicato a Eunews le sue proposte per l’allargamento dell’Unione. Scelto per presentare l’evento fortemente voluto dall’onorevole Raffaello Vignali – la cui proposta è stata subito accolta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che considera la musica “il nostro petrolio” perché è in grado di arricchire tanto il Paese quanto l’Ue – Elio ha spiegato di aver “frequentato un corso di consegna di premi”, e per questo era lui il candidato ideale a dirigere l’evento che ha visto la consegna di riconoscimenti a diversi giovani provenienti dai conservatori italiani e premiati a livello internazionale.
Elio, in tempi di Brexit e di difficoltà a trovare accordi per una politica comune sui migranti, come la musica può aiutare l’Europa?
La musica per l’Europa può fare tanto, come ha fatto per tutto il mondo. Il potere della musica credo sia arcinoto. Potrebbe fare tanto per il nostro Paese.
Recentemente, con gli Eelst, avete fatto un tour europeo con l’obbiettivo di unire questa Europa. La trovi più unita adesso?
Sì. Volevamo fregarcene dei messaggi di separazione che vengono continuamente lanciati, quando invece è molto più importante essere uniti. E credo che la musica abbia anche questa forza di unire.
C’è un Paese per il quale proporresti l’adesione all’Ue per meriti musicali?
L’Italia batte tutti. Poi possiamo metterci San Marino, dove anche cantano bene, il Vaticano, il Ticino… e basta.