Bruxelles – I tre possibili esiti dei negoziati per il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea possono avere tre esiti “hard Brexit, soft Brexit o no deal”, ma forse ce ne potrebbe essere un quarto: nessuna Brexit. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, vuole lasciare la porta aperta alla speranza. “Alcuni dei miei amici britannici mi hanno anche chiesto se la Brexit potrebbe essere invertita e se potressi immaginare un risultato in cui il Regno Unito rimanga parte dell’Ue. Ho detto loro che l’Unione europea è stata costruita su sogni che sembravano impossibili da raggiungere. Quindi chi lo sa? You may say I’m a dreamer, but I am not the only one”, ha affermato Tusk citando le parole di John Lennon prima dell’inizio del Vertice.
Più tanchant Jean-Claude Juncker che in risposta a una domanda nella conferenza stampa nel pomeriggio ha affermato: “In Europa non mi faccio mai illusioni perché non voglio perderle”. Lo stesso Tusk ha poi recisato meglio le sue parole dicendo di “condividere totalmente” quelle del presidente della Commissione ma aggiungendo: “C’è differenza tra illusione e sogni, io ancora ho sogni, perché la politica senza sogni sarebbe un incubo”, però “allo stesso tempo sono realista e per questo iniziamo prima i negoziati”, per vedere se si può sognare anche perché “la decisione finale spetta ai cittadini britannici”.
Questo Vertice Ue è stato l’80esimo a cui Tusk ha partecipato come premier o come Presidente, e il polacco ha affermato di non essere mai stato così sicuro “che le cose stanno andando nella giusta direzione”, anche se “l’ottimismo deve essere cauto”. Tra i segnali positivi ha citato “la crescita economica di ogni Paese dell’Ue”, la disoccupazione in discesa “con il più alto numero di persone occupate mai registrate”, l’accordo finanziario con la Grecia, e soprattutto “le sconfitte elettorali dei partiti anti-europei e e vittorie di leader politici che stanno al 100% con l’Ue: dalla Bulgaria ed Austria e Paesi Bassi e, naturalmente, in Francia”.