Bruxelles – La Brexit ritarderà l’entrata in funzione del Tribunale Unico dei Brevetti (Tub), elemento essenziale per la creazione del sistema del Brevetto unitario europeo. Alla luce degli avvenimenti dell’ultimo anno, delle elezioni e della conseguente perdita della maggioranza assoluta da parte dei conservatori di Theresa May nel Regno Unito, la ratifica britannica, necessaria alla realizzazione del Tub, slitterà di qualche mese rispetto al dicembre 2017, data inizialmente prevista per l’entrata in funzione del Brevetto unitario europeo.
“La previsione del dicembre 2017 è difficile da rispettare, vista la necessità della ratifica in tempi brevi da parte di Francia, Germania e Gran Bretagna all’accordo”, ha avvertito Raffaele Baldassarre, ex eurodeputato e relatore nella scorsa legislatura per l’Aula di Strasburgo del progetto, parlando ieri alla tavola rotonda organizzata dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei “Launching the Unified Patent Court: Countdown to ratification” al Parlamento di Bruxelles. Della stessa opinione anche il Professore di Diritto delle proprietà intellettuali alla University on London Duncan Matthwes, secondo cui il nuovo governo britannico potrebbe essere interessato a rivedere alcune clausole del trattato prima di procedere alla ratifica.
Nonostante il sistema sia stato istituito tramite un trattato internazionale, il nuovo scenario europeo potrebbe portare a nuove discussioni circa le città in cui avranno sede i vari organi del Tub. In particolare la sede di Londra, nonostante le smentite di Benoit Battistelli, presidente dell’Ufficio europeo dei brevetti, potrebbe trovare nuova collocazione, visti i problemi che potrebbero verificarsi in caso di Hard Brexit.
Il Brevetto unitario europeo verrà, in futuro, rilasciato dall’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo) e consentirà, attraverso il pagamento di una unica tassa di rinnovo direttamente all’Epo, di ottenere contemporaneamente la protezione brevettuale nei 38 paesi del continente europeo aderenti all’iniziativa. Al momento la tutela dei diritti di proprietà intellettuale è divisa tra i vari Stati, e anche eventuali ricorsi internazionali contro abusi devono essere sollevati nel Paese o nei Paesi in cui avvengono. Così se una invenzione registrata in Italia viene copiata ad esempio in Romania o in Francia (o in entrambi i Paesi), ci si dovrà rivolgere alle due diverse autorità. Con il brevetto unico la procedura sia di registrazione sia di ricorso sarà semplificata.