Bruxelles – L’inchiesta preliminare sull’impiego fittizio di assistenti parlamentari al Parlamento di Strasburgo che ha interessato il Movimento Democratico, partito alleato del presidente Emmanuel Macron, continua a creare squilibri all’intero della formazione di governo francese. Dopo le dimissioni della ministra della Difesa Sylvie Goulard, annunciate ieri, oggi arrivano quelle della ministra per gli Affari europei Marielle de Sarnez, pure attese, ma soprattutto quelle più pesanti di Francois Bayrou, ministro della Giustizia e leader di MoDem. “Ho preso la decisione di non far parte del prossimo governo”, si è limitato ad annunciare Bayrou che terrà una conferenza stampa sul tema nel pomeriggio.
Secondo quanto annunciato dal gabinetto del primo ministro, il premier Edouard Philippe ha “preso atto della decisione” del ministro e “la rispetta”. “E’ una scelta personale, ma semplifica la situazione”, ha invece commentato il portavoce del governo francese, Christophe Castaner.
Con l’addio di Bayrou, Goulard e de Sarnez nell’esecutivo non rimane più alcun rappresentate dei centristi di MoDem, alleati di En Marche! al parlamento francese, ma Macron non ha comunque bisogno dei loro voti visto che il suo partito ha ottenuto la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale. Il rimpasto che doveva essere tecnico di Philippe si appresta ad essere ora molto più politico.