Bruxelles – “Londra non si arrende all’odio e nemmeno tutto il Regno Unito”. Lo ha promesso la premier britannica Theresa May questa mattina dopo l’attacco terroristico avvenuto nella serata di ieri a Londra, dove un furgone si è abbattuto su un gruppo di musulmani radunati fuori dalla moschea di Finsbury Park al termine della preghiera serale del Ramadan. Per ora il bilancio è di un morto e otto feriti.
“Non ci fermeremo davanti a nulla contro l’estremismo”, ha annunciato la May a conclusione di una riunione d’emergenza del comitato Cobra convocata a Downing Street, definendo l’attacco “disgustoso”, mosso “contro la libertà di culto e i nostri valori”. Un gesto “deprecabile” in un Paese in cui, secondo la premier “c’è stata troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo” negli ultimi anni.
L’autore dell’attacco, arrestato durante la notte, non era noto ai servizi di sicurezza. “Ha agito da solo” ha confermato la May, che ha voluto precisare i tempi rapidi in cui hanno agito le forze dell’ordine: “La polizia ha risposto all’attacco in un minuto e ha dichiarato che l’attacco era terrorismo in otto minuti”.
Al terrore che ha invaso Londra e la Gran Bretagna nelle ultime settimane, “l’unica risposta è che le comunità siano più forti e stiano unite”, ha affermato Jeremy Corbyn, in visita a Finsbury Park. Il leader laburista ha dichiarato di essere in continuo e stretto contatto con il sindaco londinese, il musulmano e laburista Sadiq Khan, e ha invitato alla solidarietà nei confronti della comunità musulmana colpita dall’attacco di ieri: “Io sento il loro dolore oggi e sento il loro disagio”. Nessun commento sulla gestione dei fatti da parte della premier May la quale non si è recata sul luogo dell’accaduto, ma ha inviato il ministro Sajid Javid, di origine pachistana e islamico, il quale ha definito l’attacco “un crimine d’odio”.