Roma – Qualcuno temeva delle sorprese, ma nonostante gli ex senatori dem di Mdp non abbiano partecipato al voto di fiducia chiesto dall’esecutivo, il Senato ha approvato in via definitiva la manovra correttiva da 3,1 miliardi di euro, l’intervento richiesto dalla Commissione europea all’Italia per evitare una procedura di infrazione per deficit eccessivo sulla Legge di bilancio approvata a dicembre scorso. Palazzo Madama ha licenziato il testo con 144 sì, 104 no e un astenuto, e il commento del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, non si è fatto attendere. ” Approvata la manovra correttiva. Impegni di bilancio mantenuti senza nuove tasse”, ha esultato su Twitter.
Approvata #manovra correttiva Impegni di bilancio mantenuti senza nuove tasse Priorità ai fondi per la ricostruzione post #terremoto
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) June 15, 2017
Il movimento di Bersani, D’Alema e gli altri scissionisti del Pd era in disaccordo con le norme inserite dal governo per ripristinare, anche se con dei correttivi, i voucher per i lavori occasionali, che erano stati eliminati per disattivare il referendum sulla loro abolizione, e vengono ora reintrodotti con dei correttivi sufficienti, secondo il governo, a evitare le storture e gli abusi di questi strumenti verificatisi dopo le modifiche previste dal jobs act. Per “senso di responsabilità”, come indicato dal capogruppo Maurizio Migliavacca, Mdp ha scelto di non votare anziché esprimere un voto contrario che avrebbe messo seriamente a rischio la tenuta dell’esecutivo.
Il nuovo contratto di prestazione occasionale potrà essere usato solo da aziende con meno di cinque dipendenti e per un massimo di 5mila euro. La stessa soglia riguarda il tetto massimo che può percepire un lavoratore, che si abbassa a 2.500 euro se a erogarli è lo stesso committente. Il valore minimo orario dei buoni è di 9 euro. Per le famiglie che si avvalgono occasionalmente di colf, badanti e baby sitter viene introdotto un ‘libretto di famiglia’ e il valore minimo orario dei buoni è di 10 euro.
Tra gli altri provvedimenti introdotti dalla manovra c’è la ‘web tax’, che si applicherà in via sperimentale in attesa di trovare accordi in sede Ue e a livello internazionale su come tassare i colossi del web. La novità riguarda le multinazionali con ricavi consolidati di oltre un miliardo di euro e con un volume d’affari che superi i 50milioni in Italia.
Altra misura sperimentale riguarda lo stop alle monetine da 1 e 2 centesimi di euro. La Zecca dello Stato non ne conierà di nuove, ma quelle esistenti potranno continuare a circolare liberamente. A vigilare sugli arrotondamenti nei pagamenti sarà il Garante dei Prezzi, ed eventuali anomalie verranno segnalate all’Antitrust.
Sempre sul fronte fiscale, la manovra archivia i tanto criticati studi di settore, in base ai quali venivano stabiliti i presunti introiti annui di commercianti, artigiani e professionisti, e di conseguenza veniva fissato il livello di imposizione minimo. A sostituirli saranno gli indici sintetici di affidabilità fiscale, una sorta di pagella con un punteggio da 1 a 10 che premia i contribuenti più affidabili esonerandoli da alcuni adempimenti ed escludendoli da alcuni accertamenti.
Il testo contiene poi una stretta sul gioco d’azzardo, introducendo un taglio del 34% delle slot machine, fissando a 265mila il numero di apparecchi in circolazione e anticipando dal 2019 all’aprile 2018 il limite di tempo entro il quale gli apparecchi in più dovranno essere disattivati. Fissata una sanzione di 10mila euro per ogni macchina che venga staccata in ritardo.