Bruxelles – La regione artica si sta riscaldando al doppio della velocità media del resto del globo, con un conseguente cambiamento profondo e rapido delle condizioni di vita nell’area e del suo ambiente. L’ultimo report realizzato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) e pubblicato in occasione dell’evento ‘A sustainable Arctic: Innovative approaches’ organizzato dalla Commissione Ue e dal Ministero degli Esteri finlandese, cerca di fare il punto sul ruolo che sta avendo l’Europa nel provocare cambiamenti che possono avere conseguenze disastrose sull’intero ecosistema terrestre. Ma l’Ue può anche avere un ruolo positivo nel fermare questo processo, sostiene l’Aea, mitigando il livello d’inquinamento, migliorando gli standard di salute e di vita nella regione, aumentando la conoscenza di base a supporto di un rafforzamento dell’ecosistema artico, ma anche riducendo la quantità di risorse naturali importate da quella zona accelerando la transizione verso un’economia circolare.
La recessione economica e le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime del mondo hanno rallentato gli investimenti dell’intero Pianeta nell’area artica creando quindi, secondo l’Agenzia, l’occasione giusta per “costruire una migliore conoscenza della complessità dell’ecosistema della regione e sviluppare tecnologie più pulite”, ma anche “mettere in atto norme di sicurezza per una protezione a lungo termine e una gestione prudente”.