Bruxelles – Il Movimento 5 stelle, è noto, è “euro-critico”. Posizione assolutamente legittima, ed anzi, spesso stimolante ad un ragionamento attento su quel che accade in Europa. Però alle volte il fuoco politico brucia troppo, ed escono fuori posizioni che distorcono la realtà, tentando di influenzare gli elettori su basi discutibili.
David Borrelli, uno degli eurodeputati M5s più in vista, è solo l’ultimo del movimento ad emanare un comunicato stampa con il quale si tenta di trovare i difetti nascosti della nuova normativa che da domani abolirà il roaming in Europa. Ve lo riportiamo integralmente qui sotto, con accanto alcune osservazioni
“È bene essere chiari e stare attenti a non fare confusione, alimentando la favola che d’ora in poi si possa chiamare chiunque e ovunque senza pagare sovrapprezzi. Non è così”. Questa favola non l’ha mai raccontata nessuno: si è solo spiegato che da domani si potrà telefonare e utilizzare internet in Europa alle stesse condizioni di casa, secondo il contratto che si è sottoscritto. A Parigi come a Roma.
“Ad esempio: le chiamate internazionali continuano a essere a pagamento: chiamare dall’Italia il cugino che vive a Londra non è gratuito”. Nessuno da Bruxelles ha mai affermato che le telefonate internazionali diventeranno gratuite. Ricordiamo che tutte le telefonate sono a pagamento, anche quelle da Milano su Milano: si paga infatti un abbonamento, o una scheda ricaricabile, per avere il servizio.
“Attenzione anche al monitoraggio che le compagnie effettueranno dopo quattro mesi: se il tempo passato all’estero è maggiore di quello trascorso in Italia verrà chiesto il rimborso di quanto consumato”. Falso. Gli operatori possono rilevare gli eventuali abusi facendo un raffronto tra l’uso del roaming e l’uso a livello nazionale su un periodo di quattro mesi: qualora riscontrino che in tale periodo un utente trascorre la maggior parte del tempo all’estero, dove registra un consumo superiore rispetto a quello effettuato nel proprio paese, possono chiedergli di chiarire la situazione entro 14 giorni. Chiarire, non “rimborsare”. Se un abbonato, ad esempio, è all’estero per motivi di studio, o per una cura, non c’è alcun “rimborso” obbligatorio.
“Alcuni operatori, inoltre, hanno introdotto comunque un tetto al roaming fissando massimali di traffico dati e voce”. Falso, nessun tetto è possibile per il traffico voce. L’unico tetto possibile, previa esplicita comunicazione all’utente, è per chi ha un abbonamento a un traffico dati “illimitato” o a un volume particolarmente alto.
“E ancora: attenzione anche agli aumenti improvvisi delle tariffe e alle fantasiose nuove voci in bolletta, come le spese “per costi di incasso” o similari. Tutte subdole mosse, un po’ come la recente prassi di fatturare ogni 4 settimane e non più ogni mese”. Giusto avvertimento. Ma su questo punto, sacrosanto, un’azione davvero corretta e trasparente da parte di un parlamentare europeo sarebbe quella di sollecitare e vincolare politicamente la Commissione Ue a verificare che gli operatori non si “inventino” nuove voci di spesa.
“Ultimo avviso: attenzione se siete in Svizzera o se semplicemente la attraversate in auto: non è un Paese dell’Unione Europea e quindi il traffico dati e voce continuerà a essere a pagamento”. Avviso inutile: la Svizzera non è, appunto, nell’Unione europea, e nessuno ha mai detto che l’abolizione del roaming valga fuori dall’Unione. Andrebbe aggiunto però, per correttezza, che l’abolizione a breve si estenderà anche a Norvegia, Islanda e Liechtenstein, anch’essi Paesi fuori dall’Ue, ma dentro allo Spazio economico europeo.