Bruxelles – La solidarietà in Europa sulla questione dell’accoglienza dei migranti non si impone con i tribunali, ci vuole una risposta politica per sostenere una scelta che “deve uscire dal cuore”. Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker parlando davanti all’Aula del parlamento europeo per illustrare i principali temi all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo.
“Si dice che nell’Ue non facciamo passi avanti sui migranti ma non è vero, c’è sempre più solidarietà, l’Unione e gli Stati membri sostengono la Grecia e l’Italia”, ha detto Juncker, che si è poi riferito alla decisione di aprire una procedura di infrazione contro Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca per i mancati ricollocamenti dei migranti. “Non si tratta di sanzionare – ha spiegato a questo proposito – ma di chiarire qual è il diritto vigente nell’Unione, si tratta di rispettare il diritto comunitario”. A questi tre Paesi, che sono stati fortemente sostenuti dall’Unione sin da prima del loro ingresso tra i Ventotto, il presidente della Commissione ha ribadito che “la solidarietà europea non è a senso unico, ma è una strada a doppio senso”. Ma ha ribadito che la questione non si risolve nei tribunali: “La solidarietà richiede una risposta politica, non nelle corti giudiziarie. La solidarietà – ha concluso sul punto, deve uscire dal cuore”.
Juncker aveva iniziato il suo discorso parlando del terrorismo, e della “domanda di sicurezza da qualsiasi minaccia che viene dai nostri concittadini”, questione che sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo. “L’Europa ha subito nuovi attacchi vigliacchi, ma la nostra determinazione trionferà sulla paura, questi attacchi non mineranno la nostra resistenza”, ha detto.
Altro tema del Consiglio sarà la difesa, e Juncker ha ripetuto che nonostante il nuovo impegno dell’Unione sulla difesa comune “il partenariato con la Nato resta il pilastro della politica di difesa dell’Ue, la rivalità non è un’opzione. Ue e Nato sono gemelli”.