Bruxelles – Erano già nell’aria da tempo le dimissioni di Enda Kenny, primo ministro irlandese. E le dimissioni si sono state formalizzate nella giornata di oggi. “Questo non ha mai avuto a che fare con me… Questo ha a che fare con i problemi e le sfide che le persone di questo paese devono affrontare”, ha affermato Kenny nell’ultimo discorso tenuto al Dáil, la camera bassa del parlamento irlandese, riconoscendo di non aver forse fatto e gestito tutto sempre nella maniera migliore, ma assicurando di aver sempre agito per garantire gli interessi del popolo irlandese. Probabile il riferimento delle parole di Kenny allo scandalo scoppiato per la cattiva gestione di una crisi interna alle forze di polizia che lo aveva direttamente coinvolto nei mesi scorsi.
Al governo da sei anni e al secondo mandato consecutivo, unico esponente del suo partito, il Fine Gael, formazione di centrodestra, ad esserci riuscito, Kenny verrà ricordato per per aver risollevato il Paese dalle difficoltà economiche, facendolo uscire dal programma di salvataggio finanziario messo in campo da Bruxelles dopo il collasso del 2008, così come per il referendum sui matrimoni gay del 2015 che ha aperto alle unioni omosessuali.
A prendere il suo posto sarà il trentottenne Leo Varadkar. Gay dichiarato e figlio di un immigrato indiano, Varadkar è stato eletto come nuovo leader del partito di maggioranza del governo lo scorso 2 giugno e verrà nominato Taoiseach (primo ministro) nella giornata di domani.