Bruxelles – “L’Unione europea deve essere trenta volta più ambiziosa”. Questo ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, nel giorno dei festeggiamenti ufficiali per i 30 anni del programma Erasmus al Parlamento europeo riunito a Strasburgo, ricordando che oggi sono 33 Paesi che partecipano al programma, più del doppio di trentanni fa.
“Un programma simbolo dell’Ue, che sviluppa talenti e competenze dei giovani cittadini europei”, ha aggiunto il presidente, ricordando che molti membri della Commissione hanno partecipato all’Erasmus, ma non l’ungherese Tibor Navracsic, commissario con delega proprio al programma di mobilità europea, “perché il suo Paese non faceva ancora parte dell’Ue quando Tibor frequentava l’università”. “Lavorare e studiare all’estero”, ha aggiunto, “fa cambiare l’idea dell’Europa”.
Anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha parlato di grande successo del progetto cominciato 30 anni fa. “Per l’Erasmus sono convinto che si debba e si possa fare di più”, ha dichiarato Tajani parlando della necessità di “una riforma del bilancio comunitario”, che in prospettiva “non sia una semplice redistribuzione dei fondi, ma diventi un bilancio con chiari obiettivi politici”. In particolare, il presidente Pe ritiene la lotta al terrorismo, all’immigrazione illegale e alla disoccupazione giovanile tre obiettivi fondamentali su cui investire di più, con l’Erasmus che rappresenta “un utile strumento” per aiutare i giovani a trovare lavoro. Tajani afferma di non aver “mai pensato di intervenire sulla politica agricola comune (Pac)” sottraendo fondi ad essa per sostenere il programma di mobilità. Semmai, ha aggiunto, “si potrebbe pensare a un Erasmus per giovani agricoltori come quello già realizzato per gli imprenditori, nell’ottica dei fondi previsti per la Pac”.
Il commissario all’Educazione, con delega all’Erasmus, Tibor Navracsics, ricordando i 9 milioni di cittadini europei che in 30 anni hanno partecipato al programma, ha detto che “L’Erasmus ha unito l’Europa”. Navracsics ha parlato della nuova app (Erasmus+) lanciata oggi dalla Commissione per “far entrare nell’era digitale” il programma di mobilità europea. Si tratta di un progetto voluto fortemente dalla Commissione europea che, tramite le nuove tecnologie, permetterà ai giovani cittadini europei di seguire meglio i progressi della propria esperienza Erasmus, condividendo momenti, corsi online di lingua, con la possibilità di mentoring interattivo online. Un punto di partenza, fa sapere il commissario, per portare nuovi aggiornamenti e migliorie al programma tenendo conto delle esigenze della “generazione Erasmus”.
Aumentare i fondi dall’1,5% del quadro pluriennale Ue al 3%, ovvero raggiungere la cifra di 30 miliardi di euro investiti in Erasmus, è l’obiettivo proposto dalla presidente della commissione Cultura ed educazione all’Europarlamento, Petra Kammerevet (S&D), per il 2021. Infine tema Brexit: il presidente della Camera di Strasburgo ha detto che la partecipazione o meno al programma Erasmus da parte del Regno unito non dipende dall’Unione europea, ma dai britannici che hanno scelto di lasciare l’Unione. “Anche questo tema verrà discusso durante i negoziati”, ha concluso.