Bruxelles – I giudici italiani si sentono maggiormente rispettati da governo e Parlamento, molto più di soltanto tre anni fa. È uno dei dati che emerge da un sondaggio fatto all’interno della categoria in Europa dall’European Network of Councils for the Judiciary (ENCJ).
Secondo il report nel 2014 la percezione che il potere giudiziario non fosse rispettato dal quello esecutivo e legislativo riguardava ben il 70% dei giudici italiani, ma ora questa percentuale è scesa al 38%. Un calo impressionante, anche se il nostro Paese resta comunque molto sopra la media europea, che è del 22%. Il Paese dove il rispetto è ritenuto più basso è la Polonia con il 75% degli intervistati che sente questa mancanza.
L’Italia supera la media europea anche nella percezione di pressioni “inappropriate” sui giudici da parte dei loro superiori nella Corte. Ci attestiamo al 20%, in calo rispetto al 23% di due anni fa ma di cinque punti percentuali superiore rispetto al 15% europeo. Un aspetto curioso che il sondaggio evidenzia, e che è un palese segno dei tempi, è che i giudici avvertono un crescente impatto dei social media sulle loro decisioni. Se in Paesi come Scandinavia e Regno Unito la percentuale di quelli che hanno questa percezione è inferiore al 10%, in Francia, Spagna e Polonia si arriva al 40% e in Croazia e Italia addirittura al 60.
In generale, in Europa i giudici, in una scala da 1 a 10, giudicano il proprio livello di indipendenza all’8,9 e l’indipendenza dei giudici in generale nel proprio Paese all’8,3. Solo il 7% del totale afferma di sentire pressioni inappropriate (1% regolarmente, il 3% occasionalmente e il 3% raramente).