Bruxelles – La Brexit lascia a piedi i britannici? Altro che modo di dire. L’abbandono dell’Ue da parte del Regno Unito mette a rischio il mercato della bicicletta, particolarmente florido oltre Manica. L’addio del Regno Unito all’Unione europea avrà tanti, tantissimi strascichi. Uno di questi, uno a cui probabilmente in molti non avevano considerato, è la difficoltà che i sudditi di Sua Maestà incontreranno nel coltivare la passione per la bicicletta. Già, perché il Regno Unito è il primo Stato membro per importazione di mezzi a pedali dell’Ue.
Complessivamente nel 2016 degli 11 milioni di biciclette prodotte nell’Ue e vendute all’estero, il 92% è andato verso uno degli Stati membri, con il Regno Unito nella parte di primo acquirente, con il 18 per cento del totale. Sono stati quasi due milioni (1.980.000) gli esemplari portati sull’isola, secondo le ultime stime Eurostat, cifra che fa del Regno Unito uno dei principali mercati della due ruote a pedali. La Brexit cambierà tutto questo, rendendone meno scontata l’importazione. La vendita del prodotto al Regno Unito potrebbe diventare più difficile per via di restrizioni alla libera circolazione delle merci, oppure più semplicemente acquistare biciclette dagli Stati Ue rischia di diventare più costoso. La Brexit, dunque, rischia di lasciare a piedi i britannici.
Se il 58 per cento dell’import delle bici è per mezzi costruiti nell’Unione europea, il restante 42 per cento delle biciclette importate dagli Stati dell’Ue viene invece dall’esterno, principalmente da Taiwan (24 per cento), Cambogia (18), Bangladesh (11) e Filippine (10).