Ci sono 30 gradi a Parigi. Nella finale del Roland Garros 2017 il sole batte a picco sul campo centrale, la terra rossa perciò è dura. I rimbalzi saranno alti e le rotazione dei colpi sarà una chiave della partita. Queste condizioni potrebbero favorire il servizio e il dritto di Stan Wawrinka e certamente favoriranno i colpi arrotati di Rafael Nadal.
Questo caldo non dispiace allo spagnolo. Nadal si presenta alla finale in forma smagliante, ha concesso solo 29 game in tutto il torneo. Ha sconfitto tutti i rivali per 3 set a 0 fino alla finale.
Inoltre il Re della terra qui ha vinto per nove volte.
Quarta finale di uno Slam in quattro anni per Wawrinka. In Semifinale lo svizzero ha avuto la meglio sul numero 1 del ranking, lo scozzese Andy Murray.
In semifinale Wawrinka ha espresso un tennis esaltante, mostrando tutta la sua completezza tecnica. Uno stile di gioco, quello dello svizzero, estremamente vario, basato sulla potenza dei suoi colpi, sull’ispirazione e sull’istinto. Il suo stile di gioco è per sua natura votato all’attacco, al rischio e alla potenza. Ma oggi è costretto a rischiare il doppio, per altro in ogni colpo, proprio a causa dello spagnolo.
Nadal ha mostrato durante il torneo il suo solito tennis. E’ un gioco matematico, geometrico che fa delle costanti la sua forza. E’ incessante, sistematico, volto a stremare l’avversario, a spingerlo sull’orlo di una crisi nevrotica. La ricerca di angolazioni estreme è una novità, la corsa e l’estrema rotazione dei colpi è il marchio di fabbrica. Il gioco del maiorchino non è mai rischioso. Due stili di gioco del tutto antitetici.
1° Set 6 – 2 Nadal
Nel primo set Nadal sbaglia raramente, questo innervosisce di gran lunga lo svizzero.
Entrambi cercano di rimanere vicini alla linea di fondo per non lasciare superiorità all’avversario. Ma in questo il maiorchino ha più continuità e più attitudine tattica. Nadal è in ottima forma e arriva su ogni palla. Wawrinka non è abituato a correre a questi ritmi e comincia a sbagliare più del dovuto. Lo svizzero non riesce a sfruttare l’unica palla break del primo set. Un’occasione che avrebbe potuto dargli carica emotiva.
2° Set 6 – 3 Nadal
Il secondo set segue il canovaccio del primo. Nadal riesce in gesti tecnici che solitamente non rientrano nel suo repertorio, uno spaventoso lungo linea senza neanche guardare il campo, lascia sbigottiti i più; ma è solo l’immagine del tennista che rispetta sempre il suo piano di gioco e si esalta nei momenti di crisi dell’avversario. Wawrinka guarda spesso il suo angolo cercando una soluzione che game dopo game sbiadisce sempre di più. Lo svizzero morde la pallina spacca la racchetta e grida scaricando tutta la sua frustrazione, ma è un vano tentativo di scuotersi.
3° Set 6 – 1 Nadal
Il terzo set è quello della resa. Lo svizzero con ironia cerca di trovare carica emotiva dal pubblico, ma sa bene che oggi lo spagnolo è imbattibile. Non perde mai la concentrazione e anche con la partita in tasca non rischia quasi mai nulla. Il suo tennis continua ad essere focalizzato nello stremare le forze del rivale e non nel cercare il colpo del KO. Il tennis del maiorchino è fatto di calcolo, strategia e duro lavoro. Ed è inappuntabile. Una macchina perfetta. Anche la finale, in linea con gli altri match dello spagnolo, si conclude con il risultato di 3 set a 0 in favore di Rafael Nadal.
Sugli spalti una bandiera spagnola sventola nel caldo vento parigino, C’è un numero dipinto sopra di essa. E’ un 10, il dieci dei Roland Garros vinti da Rafael Nadal, il 10 della perfezione, bravo Rafa chapeau.